Nel clima idealistico di fine Settecento, agitato dalle ripercussioni della Rivoluzione francese, Friedrich Hölderlin affida al protagonista del romanzo epistolare Iperione o l’eremita in Grecia (1797-1799) la sua originale concezione filosofica, politica e poetica. Nelle lettere del giovane greco Iperione, che lotta per l’indipendenza della patria, si intrecciano infatti i maggiori temi estetici e filosofici dell’epoca, che l’autore condensa nella visione dialettica della posizione ‘eccentrica’ dell’uomo, sviluppata in rapporto all’estetica di Schiller e alle posizioni teoriche di Fichte e Hegel. Narrando l’esperienza politica e personale del protagonista, Hölderlin rintraccia nella grecità un ideale in grado di unificare natura e storia e di indicare all’Europa moderna una nuova forma di società civile, un «nuovo regno» dove la parola, divenuta poesia, è capace di esprimere l’esperienza estetica del bello. La traduzione con testo a fronte si basa sull’edizione delle opere di Friedrich Hölderlin in tre volumi curata da Michael Knaupp (Monaco: Hanser 1992-1993). Del romanzo ci sono pervenuti anche alcuni materiali preparatori che ne documentano il divenire poetico, dai primi appunti fino alle bozze della stesura definitiva che il poeta spedì all’editore: essi sono proposti in ordine cronologico in Appendice e consentono di cogliere i mutamenti intervenuti nelle varie fasi di gestazione dell’opera. La maggior parte di questi documenti appare qui per la prima volta in traduzione italiana. La traduzione è corredata di apparati, ampio commento al testo e un'appendice che ricostruisce la storia e le diverse fasi di lavorazione dell'opera.
Balbiani, L., (a cura di), Edizione critica di testi / di scavo di "Iperione o l'eremita in Grecia" / Bompiani, MILANO -- ITA 2015:<<IL PENSIERO OCCIDENTALE>>, 974 [http://hdl.handle.net/10807/191627]
Iperione o l'eremita in Grecia
Balbiani, Laura
2015
Abstract
Nel clima idealistico di fine Settecento, agitato dalle ripercussioni della Rivoluzione francese, Friedrich Hölderlin affida al protagonista del romanzo epistolare Iperione o l’eremita in Grecia (1797-1799) la sua originale concezione filosofica, politica e poetica. Nelle lettere del giovane greco Iperione, che lotta per l’indipendenza della patria, si intrecciano infatti i maggiori temi estetici e filosofici dell’epoca, che l’autore condensa nella visione dialettica della posizione ‘eccentrica’ dell’uomo, sviluppata in rapporto all’estetica di Schiller e alle posizioni teoriche di Fichte e Hegel. Narrando l’esperienza politica e personale del protagonista, Hölderlin rintraccia nella grecità un ideale in grado di unificare natura e storia e di indicare all’Europa moderna una nuova forma di società civile, un «nuovo regno» dove la parola, divenuta poesia, è capace di esprimere l’esperienza estetica del bello. La traduzione con testo a fronte si basa sull’edizione delle opere di Friedrich Hölderlin in tre volumi curata da Michael Knaupp (Monaco: Hanser 1992-1993). Del romanzo ci sono pervenuti anche alcuni materiali preparatori che ne documentano il divenire poetico, dai primi appunti fino alle bozze della stesura definitiva che il poeta spedì all’editore: essi sono proposti in ordine cronologico in Appendice e consentono di cogliere i mutamenti intervenuti nelle varie fasi di gestazione dell’opera. La maggior parte di questi documenti appare qui per la prima volta in traduzione italiana. La traduzione è corredata di apparati, ampio commento al testo e un'appendice che ricostruisce la storia e le diverse fasi di lavorazione dell'opera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.