Il volume illustra le diverse fasi di una ricerca condotta dagli Autori, nell'ambito dell'attività di ricerca del Centro Studi federico Stella sulla Giustizia penale e la Politica criminale, sul tema della medicina difensiva. Con questo termine si indica quella modalità comportamentale degli operatori sanitari che, per minimizzare il proprio rischio di futuri contenziosi legali civili e penali, dispongono trattamenti che essi stessi reputano inutili per il paziente (medicina difensiva positiva o attiva) oppure evitano di intraprendere attività terapeutiche rischiose, dalle quali il paziente potrebbe tuttavia trarre beneficio (medicina difensiva negativa o passiva). L'indagine - che ha preso le mosse da una ricerca empirica di taglio quali-quantitativo, coordinata dal prof. Catino, volta a determinare con precisione le dimensioni del fenomeno in Italia - delinea le possibili strategie di intervento normativo per contrastare la diffusione di tali comportamenti e, anche attraverso un'analisi comparata delle legislazioni straniere maggiormente all'avanguardia in relazione al tema, propone un Progetto organico di riforma, operante lungo le seguenti direttrici: 1) definizione normativa del trattamento medico-chirurgico; 2) ridefinizione dei profili di responsabilità colposa del sanitario per i delitti di omicidio e lesioni, attraverso l'inserimento di una specifica norma dedicata a tale fattispecie (art. 590ter c.p.); 3) riforma della disciplina vigente in tema di selezione dei consulenti tecnici e dei periti nei procedimenti penali aventi ad oggetto fattispecie di colpa medica; 4) elaborazione di un articolato sistema di programmi di giustizia riparativa in ambito sanitario; 5) elaborazione di una complessiva riforma delle norme in materia di assicurazione per la responsabilità civile in ambito sanitario; 6) valorizzazione dell'attività delle Unità di gestione del rischio clinico, attraverso una serie di norme volte a garantire l'inutilizzabilità processuale delle attività di incident reporting e autovalutazione del rischio. Il Progetto di riforma, accompagnato da un'analitica relazione illustrativa, è stato sottoposto alla validazione di alcuni tra gli studiosi che più da vicino si sono occupati del tema, nel corso di una tavola rotonda i cui risultati sono riportati nel volume. All'esito di tale validazione, gli autori hanno modificato in alcuni punti il Progetto iniziale, rendendo compiutamente conto degli emendamenti apportati in una seconda relazione di accompagnamento. Nell'ambito dell'attività del gruppo, coordinato in tutte le sue fasi dal prof. Forti, il prof. D'Alessandro ha particolarmente curato gli aspetti più strettamente penalistici del Progetto, oltre che la sezione relativa alla responsabilità civile, la prof.ssa Mazzucato ha curato gli ampi e complessi profili pertinenti alla giustizia riparativa, mentre il prof. Varraso si è occupato dei molti risvolti processuali connessi con le scelte di disciplina adottate nel Progetto.
Forti, G., Catino, M., D'Alessandro, F., Mazzucato, C., Varraso, G., Il problema della medicina difensiva. Una proposta di riforma in materia di responsabilità penale nell'ambito dell'attività sanitaria e gestione del contenzioso legato al rischio clinico., ETS, Pisa 2010: 258 [https://hdl.handle.net/10807/19076]
Il problema della medicina difensiva. Una proposta di riforma in materia di responsabilità penale nell'ambito dell'attività sanitaria e gestione del contenzioso legato al rischio clinico.
Forti, Gabrio;Catino, Maurizio;D'Alessandro, Francesco;Mazzucato, Claudia;Varraso, Gianluca
2010
Abstract
Il volume illustra le diverse fasi di una ricerca condotta dagli Autori, nell'ambito dell'attività di ricerca del Centro Studi federico Stella sulla Giustizia penale e la Politica criminale, sul tema della medicina difensiva. Con questo termine si indica quella modalità comportamentale degli operatori sanitari che, per minimizzare il proprio rischio di futuri contenziosi legali civili e penali, dispongono trattamenti che essi stessi reputano inutili per il paziente (medicina difensiva positiva o attiva) oppure evitano di intraprendere attività terapeutiche rischiose, dalle quali il paziente potrebbe tuttavia trarre beneficio (medicina difensiva negativa o passiva). L'indagine - che ha preso le mosse da una ricerca empirica di taglio quali-quantitativo, coordinata dal prof. Catino, volta a determinare con precisione le dimensioni del fenomeno in Italia - delinea le possibili strategie di intervento normativo per contrastare la diffusione di tali comportamenti e, anche attraverso un'analisi comparata delle legislazioni straniere maggiormente all'avanguardia in relazione al tema, propone un Progetto organico di riforma, operante lungo le seguenti direttrici: 1) definizione normativa del trattamento medico-chirurgico; 2) ridefinizione dei profili di responsabilità colposa del sanitario per i delitti di omicidio e lesioni, attraverso l'inserimento di una specifica norma dedicata a tale fattispecie (art. 590ter c.p.); 3) riforma della disciplina vigente in tema di selezione dei consulenti tecnici e dei periti nei procedimenti penali aventi ad oggetto fattispecie di colpa medica; 4) elaborazione di un articolato sistema di programmi di giustizia riparativa in ambito sanitario; 5) elaborazione di una complessiva riforma delle norme in materia di assicurazione per la responsabilità civile in ambito sanitario; 6) valorizzazione dell'attività delle Unità di gestione del rischio clinico, attraverso una serie di norme volte a garantire l'inutilizzabilità processuale delle attività di incident reporting e autovalutazione del rischio. Il Progetto di riforma, accompagnato da un'analitica relazione illustrativa, è stato sottoposto alla validazione di alcuni tra gli studiosi che più da vicino si sono occupati del tema, nel corso di una tavola rotonda i cui risultati sono riportati nel volume. All'esito di tale validazione, gli autori hanno modificato in alcuni punti il Progetto iniziale, rendendo compiutamente conto degli emendamenti apportati in una seconda relazione di accompagnamento. Nell'ambito dell'attività del gruppo, coordinato in tutte le sue fasi dal prof. Forti, il prof. D'Alessandro ha particolarmente curato gli aspetti più strettamente penalistici del Progetto, oltre che la sezione relativa alla responsabilità civile, la prof.ssa Mazzucato ha curato gli ampi e complessi profili pertinenti alla giustizia riparativa, mentre il prof. Varraso si è occupato dei molti risvolti processuali connessi con le scelte di disciplina adottate nel Progetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.