In Italia il percorso che ha condotto alla presa di coscienza della inadeguatezza degli istituti è stato piuttosto lento e complesso. Essi furono a lungo considerati spazi ideali per contenere i fanciulli che vivevano al di fuori del proprio contesto familiare originario, o perché orfani o perché abbandonati. Gli istituti erano però destinati anche ad altre categorie di fragilità, tra cui ad esempio i minori con disabilità, che al loro interno trovavano – nel migliore dei casi – un’assistenza specifica, un’educazione accurata e una formazione professionale, ma comunque sempre l’esclusione dalla società. Il saggio ripercorre le fasi di questo percorso, mettendone in evidenza luci e ombre.
Debe', A., L’abbandono degli istituti nell’assistenza all’infanzia del Novecento, in Dalolio, S. (ed.), I ragazzi del Charitas di Modena. 1970-89 e i colori di oggi, Il Fiorino, Modena 2021: 90- 93 [http://hdl.handle.net/10807/188927]
L’abbandono degli istituti nell’assistenza all’infanzia del Novecento
Debe', Anna
2021
Abstract
In Italia il percorso che ha condotto alla presa di coscienza della inadeguatezza degli istituti è stato piuttosto lento e complesso. Essi furono a lungo considerati spazi ideali per contenere i fanciulli che vivevano al di fuori del proprio contesto familiare originario, o perché orfani o perché abbandonati. Gli istituti erano però destinati anche ad altre categorie di fragilità, tra cui ad esempio i minori con disabilità, che al loro interno trovavano – nel migliore dei casi – un’assistenza specifica, un’educazione accurata e una formazione professionale, ma comunque sempre l’esclusione dalla società. Il saggio ripercorre le fasi di questo percorso, mettendone in evidenza luci e ombre.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.