Nessun ciclo di studi può offrire una formazione completa e definitiva. Anche nella professione di chi si occupa di attività motoria e sportiva è così. L’apprendimento avviene per tutto l’arco della vita. Nonostante la recente presa di posizione da parte del legislatore (si veda d. lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 “Attuazione dell’articolo 5 legge 8 agosto 2019, n. 86) quali sono gli indicatori di conoscenza, competenza e abilità che rendono affidabile un personal trainer? In un lavoro del 1999, Rupp et al., riportano che nelle palestre un corso di formazione o di certificazione, garantisce che l’istruttore ha completato un percorso di formazione professionale. In Italia, al momento, non ci sono indicazioni che possano fornire quali siano gli standard didattici, nei metodi e nei contenuti, per corsi di questo tipo. Inoltre esiste una sovrabbondanza di associazioni che affermano che solo i loro corsi certificano la conoscenza, le abilità e le competenze che sono essenziali per lavorare come insegnanti per il fitness. La Marca (in Zanniello, 2008), riferendosi al ruolo dei maestri, così come a quello di qualsiasi educatore o formatore, evidenzia come la professionalità può avvenire solo in contesti in cui il soggetto è direttamente o indirettamente coinvolto. Nello specifico, Thomas et al. (1993) riportano che il vasto apprendimento non formale nel professionista della salute e fitness non si traduce necessariamente in un professionista competente e capace. Solo il 39% delle persone intervistate, inoltre, aveva un titolo di studio universitario attinente alle scienze dell’esercizio fisico. Alla compilazione di un questionario con domande inerenti gli aspetti nutrizionali, la fisiologia e la programmazione dell’esercizio, chi aveva conseguito una delle due certificazione internazionali più accreditate, quella dell’ACSM (American College of Sports Medicine) o quella della NSCA (National Strenght and Conditioning Research) e chi aveva un percorso formativo universitario in educazione fisica o scienze dell’esercizio, ha avuto risultati migliori di chi non aveva nessuno di questi titoli. L’educazione formale, quindi, sembra essere più importante di quella non formale per la conoscenza del personal trainer. Diversi autori (Fuller et al., 1994; Cereda, 2008 e 2013) hanno proposto le materie che sono ritenute fondamentali per la preparazione tecnica ed educativa per un personal trainer: anatomia umana, anatomia dell’apparato locomotore, postura ed equilibrio, biologia, analisi della composizione corporea, nutrizione e gestione del peso corporeo, fisiologia umana, fisiologia dell’esercizio, biomeccanica, prevenzione degli infortuni, valutazione funzionale, programmazione dell’esercizio, allenamento con i pesi, pedagogia generale e speciale, psicologia. A livello universitario, in Italia, la laurea che racchiude tutte le materie di cui sopra è il corso di laurea triennale in Scienze motorie e dello sport (L-22). Questo fornisce conoscenze e competenze teoriche e pratiche relative agli ambiti professionali dell’educazione e della formazione della persona attraverso il movimento e le attività sportive. Nell’ambito delle scelte di programmazione nazionale e regionali che hanno introdotto la sperimentazione della cosiddetta AFA (Attività Fisica Adattata), il laureato in scienze motorie è la figura ritenuta importante per i fini di promozione della salute, prevedendo che tale attività non rientri tra le prestazioni sanitarie, bensì abbia il compito di ricondizionamento al termine di un protocollo riabilitativo, combattere la sedentarietà, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti. La necessità di una formazione più specifica per lavorare con le persone definite “fragili” hanno caratterizzato il percorso formativo della laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-67, S.T.A.M.P.A.).

Cereda, F., L’educazione del professionista dell’esercizio fisico preventivo per la promozione della salute, in Polenghi, S., Cereda, F., Zini, P. (ed.), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali - Storia, linee di ricerca e prospettive, Pensa MultiMedia Editore s.r.l., Lecce e Rovato 2021: <<SOCIETÀ ITALIANA DI PEDAGOGIA>>, 2021 340- 350 [http://hdl.handle.net/10807/188870]

L’educazione del professionista dell’esercizio fisico preventivo per la promozione della salute

Cereda, Ferdinando
Writing – Review & Editing
2021

Abstract

Nessun ciclo di studi può offrire una formazione completa e definitiva. Anche nella professione di chi si occupa di attività motoria e sportiva è così. L’apprendimento avviene per tutto l’arco della vita. Nonostante la recente presa di posizione da parte del legislatore (si veda d. lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 “Attuazione dell’articolo 5 legge 8 agosto 2019, n. 86) quali sono gli indicatori di conoscenza, competenza e abilità che rendono affidabile un personal trainer? In un lavoro del 1999, Rupp et al., riportano che nelle palestre un corso di formazione o di certificazione, garantisce che l’istruttore ha completato un percorso di formazione professionale. In Italia, al momento, non ci sono indicazioni che possano fornire quali siano gli standard didattici, nei metodi e nei contenuti, per corsi di questo tipo. Inoltre esiste una sovrabbondanza di associazioni che affermano che solo i loro corsi certificano la conoscenza, le abilità e le competenze che sono essenziali per lavorare come insegnanti per il fitness. La Marca (in Zanniello, 2008), riferendosi al ruolo dei maestri, così come a quello di qualsiasi educatore o formatore, evidenzia come la professionalità può avvenire solo in contesti in cui il soggetto è direttamente o indirettamente coinvolto. Nello specifico, Thomas et al. (1993) riportano che il vasto apprendimento non formale nel professionista della salute e fitness non si traduce necessariamente in un professionista competente e capace. Solo il 39% delle persone intervistate, inoltre, aveva un titolo di studio universitario attinente alle scienze dell’esercizio fisico. Alla compilazione di un questionario con domande inerenti gli aspetti nutrizionali, la fisiologia e la programmazione dell’esercizio, chi aveva conseguito una delle due certificazione internazionali più accreditate, quella dell’ACSM (American College of Sports Medicine) o quella della NSCA (National Strenght and Conditioning Research) e chi aveva un percorso formativo universitario in educazione fisica o scienze dell’esercizio, ha avuto risultati migliori di chi non aveva nessuno di questi titoli. L’educazione formale, quindi, sembra essere più importante di quella non formale per la conoscenza del personal trainer. Diversi autori (Fuller et al., 1994; Cereda, 2008 e 2013) hanno proposto le materie che sono ritenute fondamentali per la preparazione tecnica ed educativa per un personal trainer: anatomia umana, anatomia dell’apparato locomotore, postura ed equilibrio, biologia, analisi della composizione corporea, nutrizione e gestione del peso corporeo, fisiologia umana, fisiologia dell’esercizio, biomeccanica, prevenzione degli infortuni, valutazione funzionale, programmazione dell’esercizio, allenamento con i pesi, pedagogia generale e speciale, psicologia. A livello universitario, in Italia, la laurea che racchiude tutte le materie di cui sopra è il corso di laurea triennale in Scienze motorie e dello sport (L-22). Questo fornisce conoscenze e competenze teoriche e pratiche relative agli ambiti professionali dell’educazione e della formazione della persona attraverso il movimento e le attività sportive. Nell’ambito delle scelte di programmazione nazionale e regionali che hanno introdotto la sperimentazione della cosiddetta AFA (Attività Fisica Adattata), il laureato in scienze motorie è la figura ritenuta importante per i fini di promozione della salute, prevedendo che tale attività non rientri tra le prestazioni sanitarie, bensì abbia il compito di ricondizionamento al termine di un protocollo riabilitativo, combattere la sedentarietà, favorire la socializzazione e promuovere stili di vita più corretti. La necessità di una formazione più specifica per lavorare con le persone definite “fragili” hanno caratterizzato il percorso formativo della laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-67, S.T.A.M.P.A.).
2021
Italiano
La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali - Storia, linee di ricerca e prospettive
9788867608287
Pensa MultiMedia Editore s.r.l.
2021
Cereda, F., L’educazione del professionista dell’esercizio fisico preventivo per la promozione della salute, in Polenghi, S., Cereda, F., Zini, P. (ed.), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali - Storia, linee di ricerca e prospettive, Pensa MultiMedia Editore s.r.l., Lecce e Rovato 2021: <<SOCIETÀ ITALIANA DI PEDAGOGIA>>, 2021 340- 350 [http://hdl.handle.net/10807/188870]
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