A seguito della “riscoperta di Aristotele in Occidente” il rapporto theologia-scientia-sapientia christiana è una delle questioni più dibattute nel corso del secolo XIII. Lo studio di Marco Arosio († 2009) pone l’accento sul metodo della “scienza” teologica che Bonaventura elabora a partire dagli anni del suo magistero parigino (1250-1257) e che sarà adottato dal Serafico per l’intero arco della propria attività di pensatore francescano: una theologia che accoglie la ragione “scientifica” come modus inquisitivus et perscrutatorius applicato al credibile, affinché possa costituirsi come una tappa dell’iter graduale compiuto dalla fede verso la sapientia, in via, e la visione della gloria, in patria.
Riserbato, D., Mancinelli, M. (eds.), Sapienza e scienza in Bonaventura da Bagnoregio. Epistemologia teologica ed esegesi biblica, Cantagalli, Siena 2019: 329 [http://hdl.handle.net/10807/185550]
Sapienza e scienza in Bonaventura da Bagnoregio. Epistemologia teologica ed esegesi biblica
Riserbato, DavideCo-primo
;
2019
Abstract
A seguito della “riscoperta di Aristotele in Occidente” il rapporto theologia-scientia-sapientia christiana è una delle questioni più dibattute nel corso del secolo XIII. Lo studio di Marco Arosio († 2009) pone l’accento sul metodo della “scienza” teologica che Bonaventura elabora a partire dagli anni del suo magistero parigino (1250-1257) e che sarà adottato dal Serafico per l’intero arco della propria attività di pensatore francescano: una theologia che accoglie la ragione “scientifica” come modus inquisitivus et perscrutatorius applicato al credibile, affinché possa costituirsi come una tappa dell’iter graduale compiuto dalla fede verso la sapientia, in via, e la visione della gloria, in patria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.