Nei termini di un «innatismo conoscitivo», che si attesta come una condizione necessaria per tentare di comprendere il raccordo tra verità (verum) innata — o, meglio, tra conoscenza innata di una verità (cognitio huius veri innata) — e le ragioni sempiterne o similitudini delle cose create, e alludendo alla figura del profeta Daniele, chiamato per antonomasia «l’uomo dei desideri» (vir desideriorum), nel Prologo all’Itinerarium Bonaventura individua nella dimensione desiderativa la condizione necessaria per la conoscenza del vero come cammino verso Dio
Riserbato, D., Signatum est super nos lumen vultus tui, Domine (Sal 4,7). Il concorso tra il verum mentibus impressum/naturaliter insertum e le rationes aeternae in Bonaventura, in Zavattero, I. (ed.), L’uomo nel pensiero di Bonaventura da Bagnoregio, Aracne editrice, Roma 2019: <<FLUMEN SAPIENTIAE>>, 11 177- 191. 10.4399/97888255259227 [http://hdl.handle.net/10807/185499]
Signatum est super nos lumen vultus tui, Domine (Sal 4,7). Il concorso tra il verum mentibus impressum/naturaliter insertum e le rationes aeternae in Bonaventura
Riserbato, DavidePrimo
2019
Abstract
Nei termini di un «innatismo conoscitivo», che si attesta come una condizione necessaria per tentare di comprendere il raccordo tra verità (verum) innata — o, meglio, tra conoscenza innata di una verità (cognitio huius veri innata) — e le ragioni sempiterne o similitudini delle cose create, e alludendo alla figura del profeta Daniele, chiamato per antonomasia «l’uomo dei desideri» (vir desideriorum), nel Prologo all’Itinerarium Bonaventura individua nella dimensione desiderativa la condizione necessaria per la conoscenza del vero come cammino verso DioI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.