Le carte che fanno scuola: il patrimonio storico-educativo a servizio della didattica nell’esperienza dell’Archivio di Stato di Piacenza

Fin dagli anni Settanta del secolo scorso, l’Archivio di Stato di Piacenza si è speso nell’elaborazione di una proposta didattica destinata alle scuole di ogni ordine e grado del territorio. Se inizialmente gli studenti sono stati avvicinati al materiale documentario per comprenderne il suo valore storico e l’importanza culturale di una idonea conservazione dello stesso, dagli anni Duemila si è promosso il passaggio da una didattica nell’archivio a una didattica dell’archivio. Ciò ha comportato un maggior coinvolgimento sia dei discenti, divenuti protagonisti nella costruzione del sapere generato dall’incontro con le fonti storiche, sia dei docenti, sempre più responsabilizzati a fianco degli archivisti nella definizione e nella implementazione della proposta formativa. Da questo rinnovamento sono scaturite diverse iniziative, molte delle quali hanno riguardato il patrimonio storico-educativo dell’Archivio. Si ricorda, ad esempio, il laboratorio “Nati e abbandonati”, in cui gli studenti si sono confrontati con i documenti ottocenteschi del brefotrofio piacentino, e quello intitolato “A scuola di propaganda”, che ha consentito ai ragazzi di addentrarsi tra i libri del Museo didattico e della didattica dell’Archivio per approfondire i meccanismi della propaganda a scuola dalla Grande Guerra al ventennio fascista. Il contributo si pone l’obiettivo di illustrare queste e altre proposte formative, dando altresì conto dei fondi documentari di carattere storico-educativo conservati in Archivio.