Gli studi sul complesso fenomeno dalla dipendenza tecnologica (si veda ad esempio Adam Alter, Irresistible) hanno evidenziato come le logiche di funzionamento dei servizi più utilizzati siano guidate da un intento ben preciso, quello di catturare e mantenere l’attenzione degli utenti.L’obiettivo è prevedere in modo sempre più preciso e arrivare anche in qualche misura a determinare i nostri comportamenti: il fatto che cliccheremo o meno su un certo link, apriremo un’immagine o un video, leggeremo o no un certo post. Per essere sicuri di ottenere questo obiettivo può essere estremamente utile una tecnica, come il neuromarketing, che consente di individuare ciò che vogliamo ancora prima che arrivi a un livello di coscienza, quando è un impasto di pura istintualità, e come tale ingovernabile, perentorio. Ma anche relativamente facile da soddisfare, secondo un infallibile schema stimolo-risposta. Le tecniche di neurobranding non sono dunque altro che l’evoluzione estrema di una logica già all’opera in buona parte dei servizi online che usiamo quotidianamente.
Garassini, S., Impulsi o desideri? Per un uso etico delle tecniche di neuromarketing, Neurobranding, Hoepli, Milano 2020: 2-436 [http://hdl.handle.net/10807/179185]
Impulsi o desideri? Per un uso etico delle tecniche di neuromarketing
Garassini, Stefania
2020
Abstract
Gli studi sul complesso fenomeno dalla dipendenza tecnologica (si veda ad esempio Adam Alter, Irresistible) hanno evidenziato come le logiche di funzionamento dei servizi più utilizzati siano guidate da un intento ben preciso, quello di catturare e mantenere l’attenzione degli utenti.L’obiettivo è prevedere in modo sempre più preciso e arrivare anche in qualche misura a determinare i nostri comportamenti: il fatto che cliccheremo o meno su un certo link, apriremo un’immagine o un video, leggeremo o no un certo post. Per essere sicuri di ottenere questo obiettivo può essere estremamente utile una tecnica, come il neuromarketing, che consente di individuare ciò che vogliamo ancora prima che arrivi a un livello di coscienza, quando è un impasto di pura istintualità, e come tale ingovernabile, perentorio. Ma anche relativamente facile da soddisfare, secondo un infallibile schema stimolo-risposta. Le tecniche di neurobranding non sono dunque altro che l’evoluzione estrema di una logica già all’opera in buona parte dei servizi online che usiamo quotidianamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.