La comunità scientifica è in gran parte convinta che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa reazione è comprensibile. Il dibattito che ha sovente accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici; e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. Dietro le apparenti resistenze all’innovazione si nascondono realtà e ragioni complesse e in parte inedite per la democrazia e per la produzione di conoscenza, e certamente peculiari della nostra era digitale.
Tallacchini, M., Pitrelli, N., Nuova scienza, nuova politica. Per una democrazia della conoscenza, Libellula Edizioni, Tricase (LE) 2021: 193 [http://hdl.handle.net/10807/178224]
Nuova scienza, nuova politica. Per una democrazia della conoscenza
Tallacchini, Mariachiara;
2021
Abstract
La comunità scientifica è in gran parte convinta che la nostra epoca, in particolare nel nostro paese, sia caratterizzata da nuove forme di oscurantismo. Questa reazione è comprensibile. Il dibattito che ha sovente accompagnato l’opposizione agli Ogm, al nucleare, alla sperimentazione animale, alle politiche sui cambiamenti climatici; e, per venire a tempi e vicende nostrane recenti ma di rilievo internazionale, il caso Stamina e il processo dell’Aquila, sembrano giustificare pienamente riflessi difensivi. Tuttavia, se dietro a molte questioni che hanno toccato il nostro paese esiste la colpevole assenza di una cultura di politica della scienza e la tematizzazione precisa dei rapporti tra scienza, diritto e scelte democratiche, le narrazioni che hanno attribuito la responsabilità di tali eventi all’ignoranza del pubblico hanno dipinto la comunità scientifica come l’ancora di salvezza contro le irrazionalità della politica e proposto scenari esplicativi profondamente riduzionistici, che amputano ampie aree di informazione e riflessione. Dietro le apparenti resistenze all’innovazione si nascondono realtà e ragioni complesse e in parte inedite per la democrazia e per la produzione di conoscenza, e certamente peculiari della nostra era digitale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.