Il contributo verte su una riflessione critica pedagogicamente orientata in merito al concetto di “screen-time”. Laddove le frizioni teoriche, metodologiche ed epistemologiche di tale costrutto siano state più volte sottolineate in letteratura, l’idea di governare il tempo che i bambini spendono con i media digitali continua a funzionare come imperativo morale implicito per molte famiglie. L’emergenza sanitaria del COVID-19, in tal senso, ci ha posti di fronte a contingenze senza precedenti che, nonostante le loro problematicità, possono fungere da stimolo riflessivo per problematizzare posizioni essenzialiste in merito all’uso dei dispositivi tecnologici nel contesto domestico. L’utilizzo dei media digitali a fini scolastici, lavorativi, educativi e di tempo libero, infatti, ha visto negli ultimi mesi un incremento per molti (benché selezionati) nuclei familiari. Ciò ha comportato preoccupazioni a livello sociale, spesso esacerbate da una comunicazione mediatica allarmistica sull’argomento. Prendendo come esempio un articolo incentrato sui rischi della tecnologia nel contesto del lockdown, il lavoro argomenterà una tesi secondo cui interrogativi lineari circa l’appropriatezza dell’utilizzo delle tecnologie in merito al tempo speso online richiedono un riposizionamento epistemologico che coinvolga, a un tempo, ricercatori, professionisti e famiglie.

Cino, D., Ripensare il concetto di “screen time” nel contesto del COVID-19: un riposizionamento epistemologico., in Gigli, A. (ed.), Oltre l'emergenza. Sguardi pedagogici su infanzia, famiglie, servizi educativi e scolastici nel Covid-19., Junior, Bergamo, Italia 2021: 72- 81 [http://hdl.handle.net/10807/177911]

Ripensare il concetto di “screen time” nel contesto del COVID-19: un riposizionamento epistemologico.

Cino, Davide
2021

Abstract

Il contributo verte su una riflessione critica pedagogicamente orientata in merito al concetto di “screen-time”. Laddove le frizioni teoriche, metodologiche ed epistemologiche di tale costrutto siano state più volte sottolineate in letteratura, l’idea di governare il tempo che i bambini spendono con i media digitali continua a funzionare come imperativo morale implicito per molte famiglie. L’emergenza sanitaria del COVID-19, in tal senso, ci ha posti di fronte a contingenze senza precedenti che, nonostante le loro problematicità, possono fungere da stimolo riflessivo per problematizzare posizioni essenzialiste in merito all’uso dei dispositivi tecnologici nel contesto domestico. L’utilizzo dei media digitali a fini scolastici, lavorativi, educativi e di tempo libero, infatti, ha visto negli ultimi mesi un incremento per molti (benché selezionati) nuclei familiari. Ciò ha comportato preoccupazioni a livello sociale, spesso esacerbate da una comunicazione mediatica allarmistica sull’argomento. Prendendo come esempio un articolo incentrato sui rischi della tecnologia nel contesto del lockdown, il lavoro argomenterà una tesi secondo cui interrogativi lineari circa l’appropriatezza dell’utilizzo delle tecnologie in merito al tempo speso online richiedono un riposizionamento epistemologico che coinvolga, a un tempo, ricercatori, professionisti e famiglie.
2021
Italiano
Oltre l'emergenza. Sguardi pedagogici su infanzia, famiglie, servizi educativi e scolastici nel Covid-19.
978-88-8434-895-1
Junior
Cino, D., Ripensare il concetto di “screen time” nel contesto del COVID-19: un riposizionamento epistemologico., in Gigli, A. (ed.), Oltre l'emergenza. Sguardi pedagogici su infanzia, famiglie, servizi educativi e scolastici nel Covid-19., Junior, Bergamo, Italia 2021: 72- 81 [http://hdl.handle.net/10807/177911]
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