Il movimento dei Gilet Gialli con le sue manifestazioni settimanali del sabato ha dimostrato, almeno fino ad ora, di essere un esempio di rottura rispetto alla durata di altri movimenti. Generalmente, basandosi sulla partecipazione di singoli cittadini e sulla loro volontarietà, le attività di questi movimenti sociali non hanno mai goduto di un’ampia durata, quanto piuttosto di una presenza specifiche per singole attività o eventi. I gilet gialli invece proseguono, considerando che Sabato 30 Marzo è stata la 20° settimana di protesta. Perdurano quindi le proteste e gli scontri anche molto violenti, che scuotono non solo la Francia intera, data la natura capillare e locale dell’iniziativa, ma anche il dibattito pubblico europeo: perché quello che sta avvenendo con i gilet gialli non è un’azione isolata, quanto la rappresentazione di un malcontento e di una rabbia sempre più diffusi,[1] che hanno trovato nelle piazze un luogo fisico, simbolico e talvolta violento dove esprimersi. Il movimento nasce da una petizione avviata a Maggio del 2018 sul sito change.org, ma la sua diffusione e reattività la si deve alla promozione di una protesta per le strade delle città francesi via Facebook e prevista per il mese di Novembre 2018.
Lucini, B., I Gilet Gialli e l’estremismo promiscuo , 2019, URL: www.itstime.it [http://hdl.handle.net/10807/177295]
I Gilet Gialli e l’estremismo promiscuo
Lucini, Barbara
Primo
2019
Abstract
Il movimento dei Gilet Gialli con le sue manifestazioni settimanali del sabato ha dimostrato, almeno fino ad ora, di essere un esempio di rottura rispetto alla durata di altri movimenti. Generalmente, basandosi sulla partecipazione di singoli cittadini e sulla loro volontarietà, le attività di questi movimenti sociali non hanno mai goduto di un’ampia durata, quanto piuttosto di una presenza specifiche per singole attività o eventi. I gilet gialli invece proseguono, considerando che Sabato 30 Marzo è stata la 20° settimana di protesta. Perdurano quindi le proteste e gli scontri anche molto violenti, che scuotono non solo la Francia intera, data la natura capillare e locale dell’iniziativa, ma anche il dibattito pubblico europeo: perché quello che sta avvenendo con i gilet gialli non è un’azione isolata, quanto la rappresentazione di un malcontento e di una rabbia sempre più diffusi,[1] che hanno trovato nelle piazze un luogo fisico, simbolico e talvolta violento dove esprimersi. Il movimento nasce da una petizione avviata a Maggio del 2018 sul sito change.org, ma la sua diffusione e reattività la si deve alla promozione di una protesta per le strade delle città francesi via Facebook e prevista per il mese di Novembre 2018.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.