Verona è la città che più a lungo ha visto Dante quale ospite, nel primo esilio, allorché sono maturate le opere del 'Convivio' e del 'De vulgari eloquentia', e più tardi, durante la scrittura del 'Paradiso' e della 'Questio de aqua et terra', sotto le ali protettive di Cangrande della Scala. A Verona Dante poté forse approfondire i propri studi filosofici e letterari attraverso la frequentazione della celebre Biblioteca Capitolare. A Verona prenderanno dimora i suoi discendenti, primo fra tutti il giudice Pietro, cultore e commentatore dell’opera del padre. La presenza di Dante fu uno stimolo prezioso per la promozione degli studi locali sulla sua opera e sulla sua biografia, prodromi a una fortuna che nei secoli successivi si allargherà ad ambiti disciplinari e cronologici diversi, alla letteratura moderna e contemporanea, sino ad abbracciare il cinema e il teatro. Il volume ricostruisce puntigliosamente le tappe del primo esilio di Dante, il suo complesso rapporto con la realtà e le istituzioni cittadine veronesi (la tradizione comunale, il clero, il notariato), il suo dialogo con il contesto culturale che lo accolse (gli ambienti legati alla Capitolare). D’altra parte amplia l’orizzonte allo sviluppo degli studi intorno alla sua figura e alla sua opera (Dionisi, Perazzini, Del Lungo, Singleton, Apollonio, De Robertis), ne indaga la fortuna editoriale nei primi secoli della stampa, ne analizza il reimpiego e la riemersione in autori, aree e discipline diverse (Ruskin, Modena, Pasolini).
Ferrarini, E., Pellegrini, P., Pregnolato, S. (eds.), Dante a Verona 2015-2021. Atti del Convegno Internazionale di Verona (8-10 ottobre 2015), Longo, Ravenna 2018: 316 [http://hdl.handle.net/10807/177057]
Dante a Verona 2015-2021. Atti del Convegno Internazionale di Verona (8-10 ottobre 2015)
Pregnolato, Simone
2018
Abstract
Verona è la città che più a lungo ha visto Dante quale ospite, nel primo esilio, allorché sono maturate le opere del 'Convivio' e del 'De vulgari eloquentia', e più tardi, durante la scrittura del 'Paradiso' e della 'Questio de aqua et terra', sotto le ali protettive di Cangrande della Scala. A Verona Dante poté forse approfondire i propri studi filosofici e letterari attraverso la frequentazione della celebre Biblioteca Capitolare. A Verona prenderanno dimora i suoi discendenti, primo fra tutti il giudice Pietro, cultore e commentatore dell’opera del padre. La presenza di Dante fu uno stimolo prezioso per la promozione degli studi locali sulla sua opera e sulla sua biografia, prodromi a una fortuna che nei secoli successivi si allargherà ad ambiti disciplinari e cronologici diversi, alla letteratura moderna e contemporanea, sino ad abbracciare il cinema e il teatro. Il volume ricostruisce puntigliosamente le tappe del primo esilio di Dante, il suo complesso rapporto con la realtà e le istituzioni cittadine veronesi (la tradizione comunale, il clero, il notariato), il suo dialogo con il contesto culturale che lo accolse (gli ambienti legati alla Capitolare). D’altra parte amplia l’orizzonte allo sviluppo degli studi intorno alla sua figura e alla sua opera (Dionisi, Perazzini, Del Lungo, Singleton, Apollonio, De Robertis), ne indaga la fortuna editoriale nei primi secoli della stampa, ne analizza il reimpiego e la riemersione in autori, aree e discipline diverse (Ruskin, Modena, Pasolini).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.