Un carcere perfettamente inserito nel panorama urbano: questo è San Vittore fin dalla sua nascita sul finire dell’Ottocento per la metropoli lombarda. Si tratta di un’ubicazione molto particolare - uno dei quartieri più eleganti e centrali - per un’istituzione che presenta molti tratti in comune con le aree periferiche dell’ineguaglianza e della segregazione». San Vittore dunque come una periferia nel centro di Milano: una conformazione territoriale in cui qui, più che altrove, il concetto di spazio rimanda alla sua connotazione sociale ossia all’insieme di relazioni che vi si sviluppano. Una periferia, quella di San Vittore, contrassegnata da una rilevanza storica e culturale che si riflette nella sua centralità urbanistica: non stupisce che tale ubicazione, sia pur ormai eccentrica nel panorama della città contemporanea, venga difesa da tutti coloro che vi lavorano e/o che vi abitano (per scelta o per imposizione). Opporsi ai tanti ipotetici progetti di trasferimento in periferia corrisponde al desiderio di non occultare o allontanare dagli occhi e dal cuore la questione del carcere. Il mantenimento di una prigione al centro della città può dunque simbolicamente rappresentare un monito sulla scia di quanto sosteneva il cardinale Martini che invitava a considerare San Vittore come un quartiere di Milano o meglio come il cuore stesso di Milano.

Lunghi, C., Quelle mura al centro della città: il carcere di San Vittore come periferia nel cuore di Milano, in Lodigiani, L. R. (ed.), Milano 2018. Agenda 2040 Rapporto sulla città, Fondazione Ambrosianeum, Franco Angeli, MILANO -- ITA 2018: 2018 209- 226 [http://hdl.handle.net/10807/176742]

Quelle mura al centro della città: il carcere di San Vittore come periferia nel cuore di Milano

Lunghi, Carla
Writing – Review & Editing
2018

Abstract

Un carcere perfettamente inserito nel panorama urbano: questo è San Vittore fin dalla sua nascita sul finire dell’Ottocento per la metropoli lombarda. Si tratta di un’ubicazione molto particolare - uno dei quartieri più eleganti e centrali - per un’istituzione che presenta molti tratti in comune con le aree periferiche dell’ineguaglianza e della segregazione». San Vittore dunque come una periferia nel centro di Milano: una conformazione territoriale in cui qui, più che altrove, il concetto di spazio rimanda alla sua connotazione sociale ossia all’insieme di relazioni che vi si sviluppano. Una periferia, quella di San Vittore, contrassegnata da una rilevanza storica e culturale che si riflette nella sua centralità urbanistica: non stupisce che tale ubicazione, sia pur ormai eccentrica nel panorama della città contemporanea, venga difesa da tutti coloro che vi lavorano e/o che vi abitano (per scelta o per imposizione). Opporsi ai tanti ipotetici progetti di trasferimento in periferia corrisponde al desiderio di non occultare o allontanare dagli occhi e dal cuore la questione del carcere. Il mantenimento di una prigione al centro della città può dunque simbolicamente rappresentare un monito sulla scia di quanto sosteneva il cardinale Martini che invitava a considerare San Vittore come un quartiere di Milano o meglio come il cuore stesso di Milano.
2018
Italiano
Milano 2018. Agenda 2040 Rapporto sulla città, Fondazione Ambrosianeum
9788891771728
Franco Angeli
2018
Lunghi, C., Quelle mura al centro della città: il carcere di San Vittore come periferia nel cuore di Milano, in Lodigiani, L. R. (ed.), Milano 2018. Agenda 2040 Rapporto sulla città, Fondazione Ambrosianeum, Franco Angeli, MILANO -- ITA 2018: 2018 209- 226 [http://hdl.handle.net/10807/176742]
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