L'abitudine è spesso intesa come il semplice sfondo sul quale si stagliano le date memorabili, i traumi e le rivoluzioni della vita di ciascuno. A ben vedere, però, le abitudini sono elementi cruciali della nostra identità, poiché rivelano l'intima connessione fra ciò che ci appartiene così profondamente da non esserne consapevoli e l'alterità che ci viene incontro, popolando gli interstizi fra attività e passività, organico e inorganico, familiare ed estraneo. Sono stati molti nel secolo scorso gli scrittori e i filosofi che hanno trovato nell'abitudine lo strumento adatto per mappare questo territorio, facendone uno dei più rilevanti snodi concettuali di un'epoca a sua volta tesa fra continuità e discontinuità. Il recente ritorno dell'abitudine quale tema privilegiato della ricerca filosofica fa dunque eco a quelle riflessioni, riprendendone le fila interrotte. In questo volume, ponendo in dialogo alcuni dei capolavori della modernità letteraria con diverse prospettive filosofiche, si compongono le sfaccettature di un discorso che, mantenendo una essenziale unità, si rifrange in diverse direzioni: Henri Bergson e lo spiritualismo francese gettano luce sulle rappresentazioni della routine in Marcel Proust e Samuel Beckett; The Way of all Flesh di Samuel Butler è letto quale riflesso letterario delle eterodosse teorie lamarckiane dell'autore; la nozione di habitus di Pierre Bourdieu offre una chiave di lettura de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati; la rappresentazione della dipendenza ne La coscienza di Zeno di Italo Svevo converge con il tardo pensiero di Sigmund Freud; la poetica dell'OuLiPo e l'opera di Georges Perec anticipano le teorie dell’antropologia filosofica dell'esercizio di Peter Sloterdijk. La costellazione così composta disegna uno sforzo trasversale di ripensare l'esperienza umana sotto il segno di un'identità minore, un'identità spogliata di ogni pretesa autarchica ma non per questo polverizzata o liquefatta.

Bellini, F., Un'identità minore. Percorsi sull'abitudine fra letteratura e filosofia, Vita e Pensiero, Milano 2021: 160 [http://hdl.handle.net/10807/176674]

Un'identità minore. Percorsi sull'abitudine fra letteratura e filosofia

Bellini, Federico
2021

Abstract

L'abitudine è spesso intesa come il semplice sfondo sul quale si stagliano le date memorabili, i traumi e le rivoluzioni della vita di ciascuno. A ben vedere, però, le abitudini sono elementi cruciali della nostra identità, poiché rivelano l'intima connessione fra ciò che ci appartiene così profondamente da non esserne consapevoli e l'alterità che ci viene incontro, popolando gli interstizi fra attività e passività, organico e inorganico, familiare ed estraneo. Sono stati molti nel secolo scorso gli scrittori e i filosofi che hanno trovato nell'abitudine lo strumento adatto per mappare questo territorio, facendone uno dei più rilevanti snodi concettuali di un'epoca a sua volta tesa fra continuità e discontinuità. Il recente ritorno dell'abitudine quale tema privilegiato della ricerca filosofica fa dunque eco a quelle riflessioni, riprendendone le fila interrotte. In questo volume, ponendo in dialogo alcuni dei capolavori della modernità letteraria con diverse prospettive filosofiche, si compongono le sfaccettature di un discorso che, mantenendo una essenziale unità, si rifrange in diverse direzioni: Henri Bergson e lo spiritualismo francese gettano luce sulle rappresentazioni della routine in Marcel Proust e Samuel Beckett; The Way of all Flesh di Samuel Butler è letto quale riflesso letterario delle eterodosse teorie lamarckiane dell'autore; la nozione di habitus di Pierre Bourdieu offre una chiave di lettura de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati; la rappresentazione della dipendenza ne La coscienza di Zeno di Italo Svevo converge con il tardo pensiero di Sigmund Freud; la poetica dell'OuLiPo e l'opera di Georges Perec anticipano le teorie dell’antropologia filosofica dell'esercizio di Peter Sloterdijk. La costellazione così composta disegna uno sforzo trasversale di ripensare l'esperienza umana sotto il segno di un'identità minore, un'identità spogliata di ogni pretesa autarchica ma non per questo polverizzata o liquefatta.
2021
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Vita e Pensiero
Bellini, F., Un'identità minore. Percorsi sull'abitudine fra letteratura e filosofia, Vita e Pensiero, Milano 2021: 160 [http://hdl.handle.net/10807/176674]
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