L'impresa sociale è uno dei più significativi esempi di innovazione istituzionale e organizzativa affermatosi in Italia negli ultimi trent'anni. Il successo di questa formula imprenditoriale è legato alla capacità di cogliere i mutamenti dei bisogni in alcune aree chiave del welfare come le politiche sociali e del lavoro, rispondendo attraverso la produzione di servizi rivolti a diversi beneficiari (come giovani, anziani, disabili). Alla base di questa esperienza si riconosce uno sforzo costante di elaborazione e progressiva diffusione di una nuova cultura che valorizza la soggettività e investe l'organizzazione e il suo ambiente di riferimento. I servizi sociali diventano così "beni relazionali", le risorse derivano da transazioni di mercato ma anche da donazioni e volontariato, l'organizzazione è aperta al contributo di diversi "stakeholders", il territorio è agito in forma di comunità che è origine e finalità dell'azione imprenditoriale. Una cultura che ha trovato progressiva - anche se non definitiva - definizione attraverso un consistente lavoro di rete, di cui il gruppo cooperativo CGM (Consorzio Gino Matterelli) rappresenta una delle massime espressioni a livello nazionale ed europeo.
Scaratti, G., Zandonai, F., Premessa. I territori dell'invisibile. Culture e pratiche di impresa sociale, in Scaratti, G., Zandonai, F. (ed.), I territori dell'invisibile. Culture e pratiche di impresa sociale, Laterza, Bari 2007: <<Opere varie>>, IX- XI [http://hdl.handle.net/10807/17653]
Premessa. I territori dell'invisibile. Culture e pratiche di impresa sociale
Scaratti, Giuseppe;
2007
Abstract
L'impresa sociale è uno dei più significativi esempi di innovazione istituzionale e organizzativa affermatosi in Italia negli ultimi trent'anni. Il successo di questa formula imprenditoriale è legato alla capacità di cogliere i mutamenti dei bisogni in alcune aree chiave del welfare come le politiche sociali e del lavoro, rispondendo attraverso la produzione di servizi rivolti a diversi beneficiari (come giovani, anziani, disabili). Alla base di questa esperienza si riconosce uno sforzo costante di elaborazione e progressiva diffusione di una nuova cultura che valorizza la soggettività e investe l'organizzazione e il suo ambiente di riferimento. I servizi sociali diventano così "beni relazionali", le risorse derivano da transazioni di mercato ma anche da donazioni e volontariato, l'organizzazione è aperta al contributo di diversi "stakeholders", il territorio è agito in forma di comunità che è origine e finalità dell'azione imprenditoriale. Una cultura che ha trovato progressiva - anche se non definitiva - definizione attraverso un consistente lavoro di rete, di cui il gruppo cooperativo CGM (Consorzio Gino Matterelli) rappresenta una delle massime espressioni a livello nazionale ed europeo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.