I walser sono una popolazione di origine alemanna che, a partire dal XII secolo, migrò con ondate successive, nell’Austria occidentale, nel Liechtenstein, nella Svizzera sud-occidentale ed infine colonizzò alcune valli delle Alpi occidentali italiane. Qui, la loro peculiare capacità di adattamento alle difficili condizioni ambientali di alta montagna, consentì loro di vivere in relativo isolamento e di conservare i propri caratteri culturali, compresa la lingua, appartenente al ceppo germanico. Nella prima metà del XX secolo, lo sviluppo economico delle località di fondovalle, spinse i walser ad emigrare dalle proprie sedi di montagna che lentamente si spopolarono. Il ventennio fascista tentò di cancellare le tracce della loro cultura e oggi le comunità che ancora conservano la propria lingua sono ridotte a pochi individui. Anche la toponomastica, legata spesso alla tradizione orale, è stata ignorata dalla cartografia ufficiale e solo negli ultimi decenni si è tentato di recuperarla. Il lavoro dei glottologi tuttavia non ha ancora prodotto una cartografia completa dei toponimi walser. Questo lavoro rappresenta un primo tentativo di ricostruite la cartografia walser nel comune di Formazza, la cui popolazione ha in buona parte ancora conservato i caratteri culturali germanici, proponendo un metodo per ricostruire, in futuro, la toponomastica dell’intera area walser italiana. Abstract
Lucarno, G., The toponimy of Walser immigration in the Italian Alps since the 13th century. A survey in the Formazza Valley, in Allison Dollimore & Peter Jorda, A. D. &. P. J. (ed.), Place Names and Migration. Proceedings of the Symposium in Vienna, Verlag Dr. Kovač, Hamburg, Germany 2021: 157- 172 [http://hdl.handle.net/10807/174637]
The toponimy of Walser immigration in the Italian Alps since the 13th century. A survey in the Formazza Valley
Lucarno, Guido
2021
Abstract
I walser sono una popolazione di origine alemanna che, a partire dal XII secolo, migrò con ondate successive, nell’Austria occidentale, nel Liechtenstein, nella Svizzera sud-occidentale ed infine colonizzò alcune valli delle Alpi occidentali italiane. Qui, la loro peculiare capacità di adattamento alle difficili condizioni ambientali di alta montagna, consentì loro di vivere in relativo isolamento e di conservare i propri caratteri culturali, compresa la lingua, appartenente al ceppo germanico. Nella prima metà del XX secolo, lo sviluppo economico delle località di fondovalle, spinse i walser ad emigrare dalle proprie sedi di montagna che lentamente si spopolarono. Il ventennio fascista tentò di cancellare le tracce della loro cultura e oggi le comunità che ancora conservano la propria lingua sono ridotte a pochi individui. Anche la toponomastica, legata spesso alla tradizione orale, è stata ignorata dalla cartografia ufficiale e solo negli ultimi decenni si è tentato di recuperarla. Il lavoro dei glottologi tuttavia non ha ancora prodotto una cartografia completa dei toponimi walser. Questo lavoro rappresenta un primo tentativo di ricostruite la cartografia walser nel comune di Formazza, la cui popolazione ha in buona parte ancora conservato i caratteri culturali germanici, proponendo un metodo per ricostruire, in futuro, la toponomastica dell’intera area walser italiana. AbstractI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.