Quello del desiderio è un tema caldo nel dibat­tito attuale, oggetto di analisi riguardo alle sue modalità e anche di interessata attenzione da parte della società dei consumi. In questa arena di discussione il filosofo Silvano Petrosino si inserisce con un approccio nuovo, cercando vie d’indagine che escano dal seminato della riduzione banale. In continuo dialogo con il pensiero di Heidegger, Sartre, Kojève, Lévinas e soprattutto Lacan, egli arriva a rintracciare nel desiderio quel particolare modo di essere dell’u­mano che lo distingue da tutti gli altri viventi, quella ‘stranezza’ già riconosciuta dai tragici greci che rimanda a una ‘mancanza’ incolma­bile, ben diversa dall’‘assenza’ del bisogno, che invece può essere colmata e soddisfatta. Il desiderio si manifesta dunque come tensio­ne a un qualcosa d’altro mai racchiudibile nel possesso, una tensione in cui troviamo la radice stessa dell’identità dell’umano, sempre aperta a un’eccedenza che spiazza ogni pretesa di dominio. E in questa sorprendente, libera e positiva ‘scena umana’ abitata dalla mancanza radicale si apre infine la possibilità di pensare a Dio, non come colui che spegne il desiderio umano, come riem­pimento di un vuoto a mo’ di tappabuchi, ma come colui che ne è la sorgente e non finirà mai di accrescerlo.

Petrosino, S., Il desiderio. Non siamo figli delle stelle, Vita e Pensiero, Milano 2019: 96 [http://hdl.handle.net/10807/170626]

Il desiderio. Non siamo figli delle stelle

Petrosino, Silvano
Primo
2019

Abstract

Quello del desiderio è un tema caldo nel dibat­tito attuale, oggetto di analisi riguardo alle sue modalità e anche di interessata attenzione da parte della società dei consumi. In questa arena di discussione il filosofo Silvano Petrosino si inserisce con un approccio nuovo, cercando vie d’indagine che escano dal seminato della riduzione banale. In continuo dialogo con il pensiero di Heidegger, Sartre, Kojève, Lévinas e soprattutto Lacan, egli arriva a rintracciare nel desiderio quel particolare modo di essere dell’u­mano che lo distingue da tutti gli altri viventi, quella ‘stranezza’ già riconosciuta dai tragici greci che rimanda a una ‘mancanza’ incolma­bile, ben diversa dall’‘assenza’ del bisogno, che invece può essere colmata e soddisfatta. Il desiderio si manifesta dunque come tensio­ne a un qualcosa d’altro mai racchiudibile nel possesso, una tensione in cui troviamo la radice stessa dell’identità dell’umano, sempre aperta a un’eccedenza che spiazza ogni pretesa di dominio. E in questa sorprendente, libera e positiva ‘scena umana’ abitata dalla mancanza radicale si apre infine la possibilità di pensare a Dio, non come colui che spegne il desiderio umano, come riem­pimento di un vuoto a mo’ di tappabuchi, ma come colui che ne è la sorgente e non finirà mai di accrescerlo.
2019
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Vita e Pensiero
Petrosino, S., Il desiderio. Non siamo figli delle stelle, Vita e Pensiero, Milano 2019: 96 [http://hdl.handle.net/10807/170626]
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