Il lavoro ripercorre criticamente l’evoluzione del disegno istituzionale antitrust mettendola a confronto con gli sviluppi recenti di un approccio neoliberale in una prospettiva di policy. Il paragrafo 1 richiama i passaggi fondamentali di storia dell’analisi economica che hanno avuto come oggetto la connessione tra il mercato come luogo di autodeterminazione del soggetto e il mercato come istituzione che organizza in modo efficiente la divisione sociale del lavoro. Il paragrafo 2 discute il principio di compensazione di Kaldor Hicks e si interroga sulle ragioni per le quali il neoliberalismo odierno si affida a tale principio come criterio generale di disegno dell’intervento pubblico. Il paragrafo 3 passa in rassegna tre fasi di storia dell’antitrust, indicate come “Strutturalismo”, “Critica della Scuola di Chicago” e “Sintesi post-Chicago”, mettendo in particolare in evidenza come il consequenzialismo welfarista della sintesi post-Chicago si muova in sintonia con gli sviluppi odierni del neoliberalismo. Il paragrafo 4 analizza criticamente l’identificazione di una misura aggregata di surplus (del consumatore) come finalità dell’antitrust. Il paragrafo 5 ripercorre i principali argomenti critici emersi nel dibattito recente nei confronti di un approccio neoliberale in antitrust, mettendone in rilievo la natura di critica esterna. Il paragrafo 6 suggerisce invece un argomento di critica interna al modo in cui oggi l’analisi antitrust tende a declinare la prospettiva consequenzialista e richiama a questo proposito il contributo di J. S. Mill al dibattito della scuola utilitarista classica, avvalendosi in particolare della rivisitazione del pensiero di Mill offerta da John Rawls (2000).
Grillo, M., Neoliberalismo e antitrust, in Sacchi, R., Toffoletto, A. (ed.), Esiste uno stile giuridico neoliberale?, Giuffrè Francis Lefebvre, Milano 2019: 191- 234 [http://hdl.handle.net/10807/169990]
Neoliberalismo e antitrust
Grillo, Michele
2019
Abstract
Il lavoro ripercorre criticamente l’evoluzione del disegno istituzionale antitrust mettendola a confronto con gli sviluppi recenti di un approccio neoliberale in una prospettiva di policy. Il paragrafo 1 richiama i passaggi fondamentali di storia dell’analisi economica che hanno avuto come oggetto la connessione tra il mercato come luogo di autodeterminazione del soggetto e il mercato come istituzione che organizza in modo efficiente la divisione sociale del lavoro. Il paragrafo 2 discute il principio di compensazione di Kaldor Hicks e si interroga sulle ragioni per le quali il neoliberalismo odierno si affida a tale principio come criterio generale di disegno dell’intervento pubblico. Il paragrafo 3 passa in rassegna tre fasi di storia dell’antitrust, indicate come “Strutturalismo”, “Critica della Scuola di Chicago” e “Sintesi post-Chicago”, mettendo in particolare in evidenza come il consequenzialismo welfarista della sintesi post-Chicago si muova in sintonia con gli sviluppi odierni del neoliberalismo. Il paragrafo 4 analizza criticamente l’identificazione di una misura aggregata di surplus (del consumatore) come finalità dell’antitrust. Il paragrafo 5 ripercorre i principali argomenti critici emersi nel dibattito recente nei confronti di un approccio neoliberale in antitrust, mettendone in rilievo la natura di critica esterna. Il paragrafo 6 suggerisce invece un argomento di critica interna al modo in cui oggi l’analisi antitrust tende a declinare la prospettiva consequenzialista e richiama a questo proposito il contributo di J. S. Mill al dibattito della scuola utilitarista classica, avvalendosi in particolare della rivisitazione del pensiero di Mill offerta da John Rawls (2000).File | Dimensione | Formato | |
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