In questa relazione parlerò della mia esperienza di lavoro come musicoterapista con pazienti che, avendo avuto un coma grave , sono all’inizio della lunga strada riabilitativa, o per dirla in modo più consono ad una moderna concezione della riabilitazione, con pazienti che cercano di utilizzare al massimo le proprie risorse disponibili per crearsi una nuova vita accompagnati ed aiutati da una équipe di professionisti specializzati nella terapia intensiva riabilitativa. Mi rivolgo principalmente ai musicoterapisti o studenti in musicoterapia, ma penso che molti concetti e la metodologia generale che proporrò possano essere condivisi o almeno discussi con altri operatori sanitari. Nello specifico questo scritto riguarda l’applicazione al post-coma acuto riabilitativo della musicoterapia associata ad alcune tecniche di Comunicazione Psicotattile . Non presenterò però tecniche e metodiche sotto forma di “ricetta” se non per fare un paio di esempi; piuttosto ne proporrò i presupposti; coloro che si troveranno d’accordo e vorranno tenerne conto potranno su questi costruire e sviluppare con consapevolezza, giorno per giorno, tecniche corrispondenti alle proprie peculiari caratteristiche come persona e specialista. Parallelamente mi pongo l’obiettivo di avvicinare un poco il lettore al mondo del post-coma e anticipo subito, sarà una impresa difficile. In questo campo infatti, soprattutto quando cerchiamo di capire l’intimo dei pazienti, brancoliamo un po’ tutti nel buio. Quindi, tenendo ben presente l’ammonizione del Maestro nel vangelo di Luca cercherò di non fare affermazioni categoriche, e se dovessi farlo senza accorgermi chiedo già da ora al lettore di scusarmi. Mi auguro solo che alla fine di questo scritto io sia riuscito a passare almeno questo messaggio: in musicoterapia (così come nelle altre discipline riabilitative) il post-comatoso in fase acuta più che essere “stimolato” , più che avere proposte su “come essere e come fare” ha bisogno di essere ascoltato, ed accolto nel nuovo mondo che gli si presenta dopo il coma; solo in un secondo momento e dopo aver condiviso con lui tempo ed esperienze, saremo in grado di guidarlo ed aiutarlo a raggiungere gli obiettivi riabilitativi, obiettivi che ci saremo posti nel massimo rispetto delle sue istanze. Per chiarezza e perché se ne possa avere una maggior comprensione dividerò la trattazione in tre parti: • una prima parte riguardante la situazione del tutto particolare e propria nella quale si viene a trovare il post-comatoso ai vari livelli neurologico, intellettivo e relazionale nella fase acuta riabilitativa, • una seconda parte che offrirà indicazioni di comportamento e spunti generali circa le modalità di approccio al paziente, • una terza parte più incentrata sulla applicazione della musicoterapia associata alla Comunicazione Psicotattile.
Benatti, D., Musicoterapia e comunicazione psicotattile nel post-coma in fase acuta riabilitativa, in Cremaschi Trovesi, G., Scardovelli, M., Il suono della vita, Musicoterapia fra famiglia, scuola, società, Armando Editore, ROMA -- ITA 2005 <<Collana medico-psico-dedagogica diretta da G. Bollea>>, 2005: 235-254 [http://hdl.handle.net/10807/168475]
Musicoterapia e comunicazione psicotattile nel post-coma in fase acuta riabilitativa
Benatti, Dario
2005
Abstract
In questa relazione parlerò della mia esperienza di lavoro come musicoterapista con pazienti che, avendo avuto un coma grave , sono all’inizio della lunga strada riabilitativa, o per dirla in modo più consono ad una moderna concezione della riabilitazione, con pazienti che cercano di utilizzare al massimo le proprie risorse disponibili per crearsi una nuova vita accompagnati ed aiutati da una équipe di professionisti specializzati nella terapia intensiva riabilitativa. Mi rivolgo principalmente ai musicoterapisti o studenti in musicoterapia, ma penso che molti concetti e la metodologia generale che proporrò possano essere condivisi o almeno discussi con altri operatori sanitari. Nello specifico questo scritto riguarda l’applicazione al post-coma acuto riabilitativo della musicoterapia associata ad alcune tecniche di Comunicazione Psicotattile . Non presenterò però tecniche e metodiche sotto forma di “ricetta” se non per fare un paio di esempi; piuttosto ne proporrò i presupposti; coloro che si troveranno d’accordo e vorranno tenerne conto potranno su questi costruire e sviluppare con consapevolezza, giorno per giorno, tecniche corrispondenti alle proprie peculiari caratteristiche come persona e specialista. Parallelamente mi pongo l’obiettivo di avvicinare un poco il lettore al mondo del post-coma e anticipo subito, sarà una impresa difficile. In questo campo infatti, soprattutto quando cerchiamo di capire l’intimo dei pazienti, brancoliamo un po’ tutti nel buio. Quindi, tenendo ben presente l’ammonizione del Maestro nel vangelo di Luca cercherò di non fare affermazioni categoriche, e se dovessi farlo senza accorgermi chiedo già da ora al lettore di scusarmi. Mi auguro solo che alla fine di questo scritto io sia riuscito a passare almeno questo messaggio: in musicoterapia (così come nelle altre discipline riabilitative) il post-comatoso in fase acuta più che essere “stimolato” , più che avere proposte su “come essere e come fare” ha bisogno di essere ascoltato, ed accolto nel nuovo mondo che gli si presenta dopo il coma; solo in un secondo momento e dopo aver condiviso con lui tempo ed esperienze, saremo in grado di guidarlo ed aiutarlo a raggiungere gli obiettivi riabilitativi, obiettivi che ci saremo posti nel massimo rispetto delle sue istanze. Per chiarezza e perché se ne possa avere una maggior comprensione dividerò la trattazione in tre parti: • una prima parte riguardante la situazione del tutto particolare e propria nella quale si viene a trovare il post-comatoso ai vari livelli neurologico, intellettivo e relazionale nella fase acuta riabilitativa, • una seconda parte che offrirà indicazioni di comportamento e spunti generali circa le modalità di approccio al paziente, • una terza parte più incentrata sulla applicazione della musicoterapia associata alla Comunicazione Psicotattile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.