La malattia appartiene a un universo di senso legato tanto alla visione biopolitica dell’individuo, quanto alle paure dell’inconscio collettivo nei confronti della propria epoca storica. La rappresentazione della malattia può infatti favorire la comprensione degli sforzi messi in atto dalla società per trascendere la negatività che la minaccia. Negli ultimi anni, è senz’altro il morbo di Alzheimer la malattia che meglio parla delle ossessioni e degli incubi della nostra epoca: non più infatti la paura per l’invasione di un virus o di un corpo estraneo, bensì lo svuotamento dell’io da un corpo sovrastimolato di informazioni, sia per intensità che per quantità. Attraverso l’analisi di due casi cinematografici – il film mainstream Still Alice (R. Glatzer-W. Westmoreland, USA 2015) e il documentario The Genius of Marian (B. White-A. Fitch, USA 2013) – il presente saggio intende, da un lato, confrontarsi con la definizione di un paradigma teorico volto a inquadrare la relazione tra gender e salute; dall’altro, mira a considerare sintomatologia culturale dell’Alzheimer, quale luogo per riflettere diversamente sull’attuale vulnerabilità femminile.
Cati, A., Dimenticarsi. Donne e Alzheimer nella rappresentazione mediale contemporanea, in Cardone, L., Tognolotti, C. (ed.), Imperfezioni. Studi sulle donne nel cinema e nei media, ETS, Pisa 2016: 191- 200 [http://hdl.handle.net/10807/167751]
Dimenticarsi. Donne e Alzheimer nella rappresentazione mediale contemporanea
Cati, Alice
2016
Abstract
La malattia appartiene a un universo di senso legato tanto alla visione biopolitica dell’individuo, quanto alle paure dell’inconscio collettivo nei confronti della propria epoca storica. La rappresentazione della malattia può infatti favorire la comprensione degli sforzi messi in atto dalla società per trascendere la negatività che la minaccia. Negli ultimi anni, è senz’altro il morbo di Alzheimer la malattia che meglio parla delle ossessioni e degli incubi della nostra epoca: non più infatti la paura per l’invasione di un virus o di un corpo estraneo, bensì lo svuotamento dell’io da un corpo sovrastimolato di informazioni, sia per intensità che per quantità. Attraverso l’analisi di due casi cinematografici – il film mainstream Still Alice (R. Glatzer-W. Westmoreland, USA 2015) e il documentario The Genius of Marian (B. White-A. Fitch, USA 2013) – il presente saggio intende, da un lato, confrontarsi con la definizione di un paradigma teorico volto a inquadrare la relazione tra gender e salute; dall’altro, mira a considerare sintomatologia culturale dell’Alzheimer, quale luogo per riflettere diversamente sull’attuale vulnerabilità femminile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.