Nel primo frammento dei Digesta di Giustiniano, tratto dal I libro delle Institutiones di Ulpiano, il giurista si rivolge agli studenti di diritto affermando che chi si dedicherà al ius deve sapere che esso deriva ed è fondato sulla iustitia e che esso è sì un'ars, ma un'ars che affronta ciò che costituisce il fine ultimo di ogni ricerca, cioè il bene e l'equità. Di quest'ars i giuristi sono talvolta detti sacerdotes e giustamente: infatti essi coltivano la giustizia e portano notizia del buono e dell'equo ansiosi di formare persone buone non per paura delle punizioni, ma per l'incoraggiamento derivato dai premi. Il frammento si conclude con una frase che è stata considerata da più parti sibillina: infatti Ulpiano precisa di sperare che i giuristi - e gli studenti di diritto - tendano sempre alla 'vera philosophia', non a quella 'simulata'. Il contributo tende a svelare il significato di quest'ultima notazione ulpianea.
Maganzani, L., Diritto e 'vera philosophia' nelle Istituzioni di Ulpiano: osservazioni minime sul primo frammento dei Digesta di Giustiniano, in L. Franchin, L. F. (ed.), Armata Sapientia. Scritti in onore di Francesco Paolo Casavola per i suoi novant'anni, a cura di L. Franchini, Editoriale Scientifica, Napoli, MMXX, Editoriale Scientifica Napoli, Napoli 2020: 583- 598 [http://hdl.handle.net/10807/167041]
Diritto e 'vera philosophia' nelle Istituzioni di Ulpiano: osservazioni minime sul primo frammento dei Digesta di Giustiniano
Maganzani, Lauretta
2020
Abstract
Nel primo frammento dei Digesta di Giustiniano, tratto dal I libro delle Institutiones di Ulpiano, il giurista si rivolge agli studenti di diritto affermando che chi si dedicherà al ius deve sapere che esso deriva ed è fondato sulla iustitia e che esso è sì un'ars, ma un'ars che affronta ciò che costituisce il fine ultimo di ogni ricerca, cioè il bene e l'equità. Di quest'ars i giuristi sono talvolta detti sacerdotes e giustamente: infatti essi coltivano la giustizia e portano notizia del buono e dell'equo ansiosi di formare persone buone non per paura delle punizioni, ma per l'incoraggiamento derivato dai premi. Il frammento si conclude con una frase che è stata considerata da più parti sibillina: infatti Ulpiano precisa di sperare che i giuristi - e gli studenti di diritto - tendano sempre alla 'vera philosophia', non a quella 'simulata'. Il contributo tende a svelare il significato di quest'ultima notazione ulpianea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.