Il presente contributo intende presentare e discutere il lavoro di costruzione d’indicatori sintetici per la profilazione della competenza digitale dell’insegnante. Il lavoro di ricerca si colloca lungo un iter di lavoro avviato nel 2007 nell’ambito dell’attività di monitoraggio, che l’équipe del CREMIT ha condotto per conto di Indire relativamente ai progetti nazionali di formazione dei docenti. Attraverso un questionario (24645 insegnanti) si operò un tentativo di sistematizzazione delle pratiche didattiche inquadrandole in profili di competenze. La clusterizzazione fu determinata dal livello di appropriazione della tecnologia, per cui si riscontrò nel profilo Pioniere un uso frequente della tecnologia come spazio di lavoro e comunicazione (2,45%), nel Neofita un uso più strumentale e spesso non calato nella didattica (33,25), nel Praticante un uso diretto nella didattica, ma senza il ricorso a strumenti di comunicazione (61,2%). Il lavoro di profilazione è stato aggiornato alla luce dei mutamenti culturali-tecnologici e rivisto negli anni successivi in quello che è andato fissandosi come uno standard di ricerca del CREMIT: nel 2013 la ricerca-azione MOTUS (95 compilazioni), nel 2015 il progetto SMART FUTURE (65 compilazioni), nelle due edizioni del TFA presso l’UCSC (2012, 2014) e PAS (2015) 126 compilazioni. Tale standard si attesta su una serie d’indicatori, dei quali citiamo in questa sede solo alcuni: gli strumenti di comunicazione impiegati, dalla e-mail all’utilizzo di ambienti digitali; le metodologie didattiche associate a essi, dalla lezione laboratorio, alla discussione on line o studio di caso. La frequenza d’uso delle web application e degli ambienti digitali per animare la propria didattica. Oltre alle pratiche, personali e professionali, il questionario indaga le rappresentazioni della tecnologia connesse ai tre profili (Rivoltella 2014.). Il questionario così derivante di profilatura tecnologica è stato somministrato in ultima, ma non definitiva, analisi nella ricerca-intervento SET.UP: Sesto digitale (2017). Il questionario si è rivolto agli insegnanti del primo ciclo di istruzione di sette istituti comprensivi (385 compilazioni, 60% del campione). In quest’ultima versione del questionario è stata inserita la variabile “Profilo TIC”, individuata sulla base degli standard di ricerca delineatisi a partire dal 2007 ad oggi. Il questionario ha così consentito di mettere in luce, a seguito di analisi statistica, quali indicatori di pratiche e rappresentazioni della tecnologia caratterizzino i tre profili. In particolare alcune variabili hanno dimostrato una correlazione significativa al test del Chi quadrato con la variabile “Profilo TIC”: l’utilizzo di servizi cloud, di piattaforme e-learning, la conoscenza e utilizzo delle web application variano nei tre profili. È interessante notare come un’altra variabile discriminante i tre profili, non appartenga alla categoria delle tecnologie, ma a quella metodologica: la variabile “Lezione laboratoriale” (ad esempio la % di frequenza aumenta nei Pionieri). Individuate quali variabili caratterizzino le pratiche dei tre profili, sono state approfondite le rappresentazioni a essi connesse: ad esempio l’immagine che identifica la tecnologia come cassetta degli attrezzi, è stata scelta nel 54% dei casi dai Pionieri, mentre l’immagine del computer quale sinonimo di pericolo e insidia è stata scelta nel 53% dai Neofiti. Questi e altri dati consentono di mettere in evidenza quali indicatori siano statisticamente significativi nel ricostruire quello che potrà essere un indice sintetico della competenza digitale.
Lo Jacono, S., Sinini, G., La competenza digitale dell'insegnante, in Chiara Pancirol, C. P. (ed.), Animazione digitale per la didattica., FrancoAngeli, Bologna 2020: 1- 362 [http://hdl.handle.net/10807/165723]
La competenza digitale dell'insegnante
Sinini, Gloria
2020
Abstract
Il presente contributo intende presentare e discutere il lavoro di costruzione d’indicatori sintetici per la profilazione della competenza digitale dell’insegnante. Il lavoro di ricerca si colloca lungo un iter di lavoro avviato nel 2007 nell’ambito dell’attività di monitoraggio, che l’équipe del CREMIT ha condotto per conto di Indire relativamente ai progetti nazionali di formazione dei docenti. Attraverso un questionario (24645 insegnanti) si operò un tentativo di sistematizzazione delle pratiche didattiche inquadrandole in profili di competenze. La clusterizzazione fu determinata dal livello di appropriazione della tecnologia, per cui si riscontrò nel profilo Pioniere un uso frequente della tecnologia come spazio di lavoro e comunicazione (2,45%), nel Neofita un uso più strumentale e spesso non calato nella didattica (33,25), nel Praticante un uso diretto nella didattica, ma senza il ricorso a strumenti di comunicazione (61,2%). Il lavoro di profilazione è stato aggiornato alla luce dei mutamenti culturali-tecnologici e rivisto negli anni successivi in quello che è andato fissandosi come uno standard di ricerca del CREMIT: nel 2013 la ricerca-azione MOTUS (95 compilazioni), nel 2015 il progetto SMART FUTURE (65 compilazioni), nelle due edizioni del TFA presso l’UCSC (2012, 2014) e PAS (2015) 126 compilazioni. Tale standard si attesta su una serie d’indicatori, dei quali citiamo in questa sede solo alcuni: gli strumenti di comunicazione impiegati, dalla e-mail all’utilizzo di ambienti digitali; le metodologie didattiche associate a essi, dalla lezione laboratorio, alla discussione on line o studio di caso. La frequenza d’uso delle web application e degli ambienti digitali per animare la propria didattica. Oltre alle pratiche, personali e professionali, il questionario indaga le rappresentazioni della tecnologia connesse ai tre profili (Rivoltella 2014.). Il questionario così derivante di profilatura tecnologica è stato somministrato in ultima, ma non definitiva, analisi nella ricerca-intervento SET.UP: Sesto digitale (2017). Il questionario si è rivolto agli insegnanti del primo ciclo di istruzione di sette istituti comprensivi (385 compilazioni, 60% del campione). In quest’ultima versione del questionario è stata inserita la variabile “Profilo TIC”, individuata sulla base degli standard di ricerca delineatisi a partire dal 2007 ad oggi. Il questionario ha così consentito di mettere in luce, a seguito di analisi statistica, quali indicatori di pratiche e rappresentazioni della tecnologia caratterizzino i tre profili. In particolare alcune variabili hanno dimostrato una correlazione significativa al test del Chi quadrato con la variabile “Profilo TIC”: l’utilizzo di servizi cloud, di piattaforme e-learning, la conoscenza e utilizzo delle web application variano nei tre profili. È interessante notare come un’altra variabile discriminante i tre profili, non appartenga alla categoria delle tecnologie, ma a quella metodologica: la variabile “Lezione laboratoriale” (ad esempio la % di frequenza aumenta nei Pionieri). Individuate quali variabili caratterizzino le pratiche dei tre profili, sono state approfondite le rappresentazioni a essi connesse: ad esempio l’immagine che identifica la tecnologia come cassetta degli attrezzi, è stata scelta nel 54% dei casi dai Pionieri, mentre l’immagine del computer quale sinonimo di pericolo e insidia è stata scelta nel 53% dai Neofiti. Questi e altri dati consentono di mettere in evidenza quali indicatori siano statisticamente significativi nel ricostruire quello che potrà essere un indice sintetico della competenza digitale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.