L’interesse del diritto internazionale per i beni culturali è relativamente recente e ha trovato nell’ambito di talune organizzazioni internazionali – sia a livello universale che regionale – la sede naturale nel quale essere perseguito. Mettendo a confronto le normative elaborate sotto gli auspici dell’UNESCO e del Consiglio d’Europa, lo studio analizza l’evoluzione della nozione di patrimonio culturale, che si divarica da quella di bene culturale e non è più ad essa sovrapponibile o coincidente. Inoltre, mette in evidenza il nuovo approccio al tema, che non tiene solo conto della protezione e conservazione del patrimonio culturale nella sua materialità al fine di tramandarlo alle generazioni future, ma fa leva sul potenziale rappresentato da tale patrimonio per l’insieme della collettività e lo riconosce come risorsa e come fattore di sviluppo integrato. Infine, poiché il contributo si colloca nell’ambito di una più ampia ricerca sulla valorizzazione dei beni culturali in altri ordinamenti giuridici, rileva come il Codice italiano dei beni culturali e del paesaggio sembri non aver voluto o potuto cogliere compiutamente le sollecitazioni provenienti dal contesto internazionale, restando ancorato ad una concezione classica del patrimonio culturale e della sua funzione.
Fumagalli Meraviglia, M., La valorizzazione del patrimonio culturale nel diritto internazionale, in Degrassi, L. (ed.), Cultura e istituzioni La valorizzazione dei beni culturali negli ordinamenti giuridici, Giuffrè Editore, Milano 2008: <<Università degli Studi di Milano Bicocca Dipartimento di Diritto per l'Economia>>, 23- 61 [http://hdl.handle.net/10807/16376]
La valorizzazione del patrimonio culturale nel diritto internazionale
Fumagalli Meraviglia, Marinella
2008
Abstract
L’interesse del diritto internazionale per i beni culturali è relativamente recente e ha trovato nell’ambito di talune organizzazioni internazionali – sia a livello universale che regionale – la sede naturale nel quale essere perseguito. Mettendo a confronto le normative elaborate sotto gli auspici dell’UNESCO e del Consiglio d’Europa, lo studio analizza l’evoluzione della nozione di patrimonio culturale, che si divarica da quella di bene culturale e non è più ad essa sovrapponibile o coincidente. Inoltre, mette in evidenza il nuovo approccio al tema, che non tiene solo conto della protezione e conservazione del patrimonio culturale nella sua materialità al fine di tramandarlo alle generazioni future, ma fa leva sul potenziale rappresentato da tale patrimonio per l’insieme della collettività e lo riconosce come risorsa e come fattore di sviluppo integrato. Infine, poiché il contributo si colloca nell’ambito di una più ampia ricerca sulla valorizzazione dei beni culturali in altri ordinamenti giuridici, rileva come il Codice italiano dei beni culturali e del paesaggio sembri non aver voluto o potuto cogliere compiutamente le sollecitazioni provenienti dal contesto internazionale, restando ancorato ad una concezione classica del patrimonio culturale e della sua funzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.