L’articolo intende introdurre un modello di analisi empirica delle implicazioni della co-governance sulla democrazia economica urbana attraverso le lenti degli studi sui commons (Ostrom 1990, 2010) e della qualità democratica (Morlino 2011). La domanda di ricerca dell’articolo è dunque la seguente: è possibile osservare, attraverso i patti di collaborazione, un avanzamento della qualità della democrazia attraverso un nuovo modello di governance di usi e di coproduzione che possa avere un impatto sull’uguaglianza e la rule of law operazionalizzate livello urbano? Lo scopo della ricerca è volto a capire se una regolazione ispirata a principi di governance dei beni comuni elaborati da Elinor Ostrom e adattati al contesto urbano migliorino la qualità della democrazia creando eguaglianza economica e al contempo migliorando la capacità amministrativa. L’articolo si interrogherà dunque se i patti di collaborazione avanzino una o entrambe queste dimensioni e se ci siano particolari categorie di Patti di collaborazione che avanzino o potrebbero avanzare queste dimensioni. L’articolo porterà evidenze empiriche quali-quantitative a partire dall’analisi di un caso studio esemplare di co-governance dei beni comuni urbani di design istituzionale: l’implementazione del Regolamento per la collaborazione tra cittadini per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani da parte della Città di Bologna. La ricerca si è concentrata sull’analisi della prima fase di implementazione del Regolamento, quindi sui patti di collaborazione approvati dal febbraio 2014 al dicembre 2016 (n. 280).
Pais, I., Iaione, C., De Nictolis, E., Valutare: la valutazione dei Patti di Collaborazione, in Roberta Paltrinier, R. P., Culture e pratiche di partecipazione, Angeli, MILANO 2020: 67-99 [https://hdl.handle.net/10807/163429]
Valutare: la valutazione dei Patti di Collaborazione
Pais, Ivana;
2020
Abstract
L’articolo intende introdurre un modello di analisi empirica delle implicazioni della co-governance sulla democrazia economica urbana attraverso le lenti degli studi sui commons (Ostrom 1990, 2010) e della qualità democratica (Morlino 2011). La domanda di ricerca dell’articolo è dunque la seguente: è possibile osservare, attraverso i patti di collaborazione, un avanzamento della qualità della democrazia attraverso un nuovo modello di governance di usi e di coproduzione che possa avere un impatto sull’uguaglianza e la rule of law operazionalizzate livello urbano? Lo scopo della ricerca è volto a capire se una regolazione ispirata a principi di governance dei beni comuni elaborati da Elinor Ostrom e adattati al contesto urbano migliorino la qualità della democrazia creando eguaglianza economica e al contempo migliorando la capacità amministrativa. L’articolo si interrogherà dunque se i patti di collaborazione avanzino una o entrambe queste dimensioni e se ci siano particolari categorie di Patti di collaborazione che avanzino o potrebbero avanzare queste dimensioni. L’articolo porterà evidenze empiriche quali-quantitative a partire dall’analisi di un caso studio esemplare di co-governance dei beni comuni urbani di design istituzionale: l’implementazione del Regolamento per la collaborazione tra cittadini per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani da parte della Città di Bologna. La ricerca si è concentrata sull’analisi della prima fase di implementazione del Regolamento, quindi sui patti di collaborazione approvati dal febbraio 2014 al dicembre 2016 (n. 280).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.