Primo dei cinque scritti che compongono l’opera polifonica Stadi sul cammino della vita (1845), In vino veritas è una brillante rivisitazione in chiave moderna del Simposio platonico. Cinque commensali si danno segretamente appuntamento per discutere dell’amore: ritroviamo Johannes, già autore del Diario del Seduttore, Victor Eremita, l’editore di Enten-Eller, Constantin Constantius, autore de La ripetizione, un Giovane e un Sarto. Se il Giovane inesperto guarda all’amore e al rapporto tra i sessi nell’ottica di un’idealità che faticosamente si concilia con la concretezza della vita, lo smaliziato Constantin racconta invece la storia di un’esperienza reale declinandola nell’ottica disimpegnata del gioco, dello scherzo, mentre Victor discetta filosoficamente della trasformazione spirituale che causa nell’uomo il rapporto con il femminile. Il tono diviene solo apparentemente frivolo quando il Sarto dimostra la sua conoscenza della natura femminile che si rivelerebbe autenticamente solo nel rapporto con la Moda, e infine Johannes il Seduttore si cimenta in una lode dell’eterno femminino inesauribile in una singola donna. In una cornice struggentemente romantica, ironia e arguzia squarciano costantemente il velo della malinconia per rivelare la profondità dialettica che si cela dietro l’apparente superficie delle scelte amorose.
Basso, I. M., (a cura di), Edizione critica di testi / di scavo di "In vino veritas. Un ricordo riportato da William Afham" / Feltrinelli, Milano 2020: 160 [http://hdl.handle.net/10807/163331]
In vino veritas. Un ricordo riportato da William Afham
Basso, Ingrid Marina
2020
Abstract
Primo dei cinque scritti che compongono l’opera polifonica Stadi sul cammino della vita (1845), In vino veritas è una brillante rivisitazione in chiave moderna del Simposio platonico. Cinque commensali si danno segretamente appuntamento per discutere dell’amore: ritroviamo Johannes, già autore del Diario del Seduttore, Victor Eremita, l’editore di Enten-Eller, Constantin Constantius, autore de La ripetizione, un Giovane e un Sarto. Se il Giovane inesperto guarda all’amore e al rapporto tra i sessi nell’ottica di un’idealità che faticosamente si concilia con la concretezza della vita, lo smaliziato Constantin racconta invece la storia di un’esperienza reale declinandola nell’ottica disimpegnata del gioco, dello scherzo, mentre Victor discetta filosoficamente della trasformazione spirituale che causa nell’uomo il rapporto con il femminile. Il tono diviene solo apparentemente frivolo quando il Sarto dimostra la sua conoscenza della natura femminile che si rivelerebbe autenticamente solo nel rapporto con la Moda, e infine Johannes il Seduttore si cimenta in una lode dell’eterno femminino inesauribile in una singola donna. In una cornice struggentemente romantica, ironia e arguzia squarciano costantemente il velo della malinconia per rivelare la profondità dialettica che si cela dietro l’apparente superficie delle scelte amorose.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.