Nella società attuale il rapporto tra gioco, infanzia e natura è vissuto in modo sempre più tangenziale. Giocare fuori, all’aperto, soprattutto nei contesti urbani, subisce limiti di luoghi, tempi e tipologie. La natura è elemento fondante della qualità della vita anche se non sempre consapevolmente vissuta. I bambini di oggi vivono e giocano in un mondo confezionato: dentro una casa, dentro una scuola, dentro un’aula, una stanza, una palestra, limitati nelle possibilità di stare in spazi aperti. L’eccessivo contenimento e la paura sono l’esito di una mancata competenza adulta a vivere in modo semplice e armonico “fuori”, a contatto con la natura. La natura si riduce a piacevole realtà da guardare ma non da toccare, a cornice da fotografare, contorno al gioco dei bambini ma non luogo in cui fare esperienze autentiche. Sta agli adulti trovare il modo di mettere in valore quello che ci circonda. Una pedagogia orientata all’outdoor education si pone come occasione di ripensamento dell’essere bambini e adulti oggi, sollecitando momenti di vita condivisi. Se esplorata nelle sue potenzialità trasformative l’educazione all’aperto può contribuire nel far vivere il diritto al gioco tra in e out, dove il fuori sia vissuto non come spazio accessorio, di improvvisazione o di intrattenimento ma come risorsa significativa per dare nuova linfa vitale al dialogo tra le generazioni.

Birbes, C., Riconsegnare l'umano alla natura. Educare tra diritto al gioco e dialogo intergenerazionale, in Polenghi, C. C. (ed.), Trent'anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Quale pedagogia per i minori?Atti del Convegno Nazionale Siped -Palermo 24,25 ottobre 2019-Panel 12 Bambini e ragazzi tra generi e generazioni, Pensa MultiMedia, Lecce - Rovato (BS) 2019: 1579- 1588 [http://hdl.handle.net/10807/163095]

Riconsegnare l'umano alla natura. Educare tra diritto al gioco e dialogo intergenerazionale

Birbes, Cristina
2019

Abstract

Nella società attuale il rapporto tra gioco, infanzia e natura è vissuto in modo sempre più tangenziale. Giocare fuori, all’aperto, soprattutto nei contesti urbani, subisce limiti di luoghi, tempi e tipologie. La natura è elemento fondante della qualità della vita anche se non sempre consapevolmente vissuta. I bambini di oggi vivono e giocano in un mondo confezionato: dentro una casa, dentro una scuola, dentro un’aula, una stanza, una palestra, limitati nelle possibilità di stare in spazi aperti. L’eccessivo contenimento e la paura sono l’esito di una mancata competenza adulta a vivere in modo semplice e armonico “fuori”, a contatto con la natura. La natura si riduce a piacevole realtà da guardare ma non da toccare, a cornice da fotografare, contorno al gioco dei bambini ma non luogo in cui fare esperienze autentiche. Sta agli adulti trovare il modo di mettere in valore quello che ci circonda. Una pedagogia orientata all’outdoor education si pone come occasione di ripensamento dell’essere bambini e adulti oggi, sollecitando momenti di vita condivisi. Se esplorata nelle sue potenzialità trasformative l’educazione all’aperto può contribuire nel far vivere il diritto al gioco tra in e out, dove il fuori sia vissuto non come spazio accessorio, di improvvisazione o di intrattenimento ma come risorsa significativa per dare nuova linfa vitale al dialogo tra le generazioni.
2019
Italiano
Trent'anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Quale pedagogia per i minori? Atti del Convegno Nazionale Siped -Palermo 24,25 ottobre 2019-Panel 12 Bambini e ragazzi tra generi e generazioni
978-88-6760-767-9
Pensa MultiMedia
Birbes, C., Riconsegnare l'umano alla natura. Educare tra diritto al gioco e dialogo intergenerazionale, in Polenghi, C. C. (ed.), Trent'anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Quale pedagogia per i minori?Atti del Convegno Nazionale Siped -Palermo 24,25 ottobre 2019-Panel 12 Bambini e ragazzi tra generi e generazioni, Pensa MultiMedia, Lecce - Rovato (BS) 2019: 1579- 1588 [http://hdl.handle.net/10807/163095]
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