Il libro ricostruisce gli sviluppi dell’educazione fisica nella scuola elementare italiana tra la fine degli anni Ottanta dell’Ottocento e l’inizio del terzo decennio del Novecento. La ricerca che viene presentata risulta innovativa sia per il suo tema, finora mai indagato dalla letteratura specialistica e divulgativa, sia per il suo approccio euristico, che assume un punto di vista interno alle vicende istituzionali e alle dinamiche educativo-didattiche del primo grado di istruzione. Assecondando le più recenti istanze della storiografia scolastica nazionale e internazionale, il volume illustra le prescrizioni ministeriali con cui venne ufficialmente regolamentato l’insegnamento delle attività motorie negli istituti primari del nostro paese e, parallelamente, cerca di documentare in che modo le stesse prescrizioni fossero recepite dal loro curricolo effettivo. Nel quadro di una fase della nostra storia nazionale segnata da alterni orientamenti della politica scolastica (ora improntati al conservatorismo ora al riformismo) e dal confronto tra diverse correnti del pensiero pedagogico (il positivismo, l’herbartismo e l’idealismo), le informazioni e le riflessioni sulla tipologia degli esercizi motori proposti e praticati, sugli spazi in cui svolgerli e sul ruolo assegnato all’insegnante nella scena didattica gettano luce su di una disciplina che, occupandosi del corpo, veicolava significati formativi destinati ad incidere sui più generali processi di insegnamento/apprendimento e soprattutto sulla definizione del rapporto tra l’autorità del maestro e la libera iniziativa dell’educando.
Alfieri, P., La scuola elementare e l'educazione fisica nell'Italia liberale (1888-1923), Pensa MultiMedia, Lecce - Brescia 2020: 187 [http://hdl.handle.net/10807/162807]
La scuola elementare e l'educazione fisica nell'Italia liberale (1888-1923)
Alfieri, Paolo
2020
Abstract
Il libro ricostruisce gli sviluppi dell’educazione fisica nella scuola elementare italiana tra la fine degli anni Ottanta dell’Ottocento e l’inizio del terzo decennio del Novecento. La ricerca che viene presentata risulta innovativa sia per il suo tema, finora mai indagato dalla letteratura specialistica e divulgativa, sia per il suo approccio euristico, che assume un punto di vista interno alle vicende istituzionali e alle dinamiche educativo-didattiche del primo grado di istruzione. Assecondando le più recenti istanze della storiografia scolastica nazionale e internazionale, il volume illustra le prescrizioni ministeriali con cui venne ufficialmente regolamentato l’insegnamento delle attività motorie negli istituti primari del nostro paese e, parallelamente, cerca di documentare in che modo le stesse prescrizioni fossero recepite dal loro curricolo effettivo. Nel quadro di una fase della nostra storia nazionale segnata da alterni orientamenti della politica scolastica (ora improntati al conservatorismo ora al riformismo) e dal confronto tra diverse correnti del pensiero pedagogico (il positivismo, l’herbartismo e l’idealismo), le informazioni e le riflessioni sulla tipologia degli esercizi motori proposti e praticati, sugli spazi in cui svolgerli e sul ruolo assegnato all’insegnante nella scena didattica gettano luce su di una disciplina che, occupandosi del corpo, veicolava significati formativi destinati ad incidere sui più generali processi di insegnamento/apprendimento e soprattutto sulla definizione del rapporto tra l’autorità del maestro e la libera iniziativa dell’educando.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.