Il rinnovamento degli oratori italiani nel primo Novecento intese rispondere soprattutto ai nuovi bisogni della gioventù, che si apprestava a muovere i primi passi nel secolo in cui si sarebbe delineata la sua affermazione come autonomo soggetto sociale ed esistenziale. Il movimento oratoriano nazionale elaborò un progetto educativo che teneva conto dell’incremento della frequenza scolastica, dell’aumento del lavoro degli adolescenti in fabbrica, delle nuove modalità di fruizione del tempo libero e anche delle istanze di protagonismo che la Grande guerra generò nel mondo dei giovani. Al pari della più aggiornata cultura pedagogica coeva e delle innovative esperienze di aggregazione giovanile, anche i circuiti oratoriani del nostro paese, senza smarrire la vocazione religiosa della propria missione, si posero in ascolto delle esigenze di quell'età di mezzo in cui, in modo più evidente che nel passato, si cominciava a palesare una certa discontinuità rispetto alle esperienze di vita delle generazioni precedenti.
Alfieri, P., I giovani e l’oratorio nell'Italia del primo Novecento, in A.M. Colac, A. C. (ed.), L’educazione giovanile nel ’900: percorsi di ricerca, Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2020: 17- 42 [http://hdl.handle.net/10807/161663]
I giovani e l’oratorio nell'Italia del primo Novecento
Alfieri, Paolo
2020
Abstract
Il rinnovamento degli oratori italiani nel primo Novecento intese rispondere soprattutto ai nuovi bisogni della gioventù, che si apprestava a muovere i primi passi nel secolo in cui si sarebbe delineata la sua affermazione come autonomo soggetto sociale ed esistenziale. Il movimento oratoriano nazionale elaborò un progetto educativo che teneva conto dell’incremento della frequenza scolastica, dell’aumento del lavoro degli adolescenti in fabbrica, delle nuove modalità di fruizione del tempo libero e anche delle istanze di protagonismo che la Grande guerra generò nel mondo dei giovani. Al pari della più aggiornata cultura pedagogica coeva e delle innovative esperienze di aggregazione giovanile, anche i circuiti oratoriani del nostro paese, senza smarrire la vocazione religiosa della propria missione, si posero in ascolto delle esigenze di quell'età di mezzo in cui, in modo più evidente che nel passato, si cominciava a palesare una certa discontinuità rispetto alle esperienze di vita delle generazioni precedenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.