Il sistema di accoglienza dei minori stranieri soli in Italia si è fatto carico negli ultimi anni di una quota consistente di ragazzi che hanno caratteristiche specifiche rispetto agli altri Paesi europei, soprattutto per quanto riguarda l’età e dunque il tempo di permanenza nel sistema stesso. Si tratta infatti per lo più di minori maschi, con età assai vicina ai 18 anni e quindi con la necessità di essere accompagnati velocemente ad acquisire le competenze necessarie per una vita indipendente e per una soddisfacente inclusione sociale. Il volume intende analizzare come, seppure in una situazione per molti versi emergenziale, siano stati attivati nel Nord come nel Sud Italia servizi, iniziative, progetti che possono essere qualificati come buone pratiche, ossia come prassi operative efficienti, efficaci, innovative, dotate di coerenza interna ed esterna, sviluppate in un’ottica interculturale. Esse sono considerate buone perché “personalizzano” l’intervento, ossia mettono al centro il singolo minore, del quale si riconoscono resilienza e potenzialità e al quale si chiede di cooperare in maniera proattiva nel costruire le proprie chance di vita. Le pratiche descritte, infine, si caratterizzano per un forte radicamento sui territori locali, dove sono state create partnership fra enti pubblici, privati profit e non profit che hanno consentito di mettere insieme le risorse necessarie per rispondere in maniera creativa a un fenomeno estremamente complesso.

Pavesi, N., Valtolina, G. G., Buone pratiche per l'accoglienza dei minori non accompagnati. Sistemi di inclusione e fattori di resilienza, FRANCO ANGELI EDITORE, MILANO -- ITA 2020:2020 154 [http://hdl.handle.net/10807/161553]

Buone pratiche per l'accoglienza dei minori non accompagnati. Sistemi di inclusione e fattori di resilienza

Pavesi, Nicoletta;Valtolina, Giovanni Giulio
2020

Abstract

Il sistema di accoglienza dei minori stranieri soli in Italia si è fatto carico negli ultimi anni di una quota consistente di ragazzi che hanno caratteristiche specifiche rispetto agli altri Paesi europei, soprattutto per quanto riguarda l’età e dunque il tempo di permanenza nel sistema stesso. Si tratta infatti per lo più di minori maschi, con età assai vicina ai 18 anni e quindi con la necessità di essere accompagnati velocemente ad acquisire le competenze necessarie per una vita indipendente e per una soddisfacente inclusione sociale. Il volume intende analizzare come, seppure in una situazione per molti versi emergenziale, siano stati attivati nel Nord come nel Sud Italia servizi, iniziative, progetti che possono essere qualificati come buone pratiche, ossia come prassi operative efficienti, efficaci, innovative, dotate di coerenza interna ed esterna, sviluppate in un’ottica interculturale. Esse sono considerate buone perché “personalizzano” l’intervento, ossia mettono al centro il singolo minore, del quale si riconoscono resilienza e potenzialità e al quale si chiede di cooperare in maniera proattiva nel costruire le proprie chance di vita. Le pratiche descritte, infine, si caratterizzano per un forte radicamento sui territori locali, dove sono state create partnership fra enti pubblici, privati profit e non profit che hanno consentito di mettere insieme le risorse necessarie per rispondere in maniera creativa a un fenomeno estremamente complesso.
2020
Italiano
Monografia o trattato scientifico
FRANCO ANGELI EDITORE
Pavesi, N., Valtolina, G. G., Buone pratiche per l'accoglienza dei minori non accompagnati. Sistemi di inclusione e fattori di resilienza, FRANCO ANGELI EDITORE, MILANO -- ITA 2020:2020 154 [http://hdl.handle.net/10807/161553]
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