Nella teoria del commercio internazionale è sempre stato dato per scontato che fosse conveniente per ciascun paese aprirsi al commercio internazionale, anche nel caso in cui il paese fosse meno efficiente nella produzione di tutti i beni. David Ricardo, il primo economista a sostenere questo risultato, lo aveva ottenuto supponendo che il capitale non si muovesse liberamente tra le nazioni. La rimozione di questa ipotesi può cambiare significativamente la situazione: non è possibile escludere che, in certi casi, il capitale del un paese in assoluto meno efficiente tenda a spostarsi integralmente verso il paese più efficiente, lasciando "desertificare" l'attività produttiva del primo paese. Il saggio discute in maniera critica l'inadeguatezza della teoria dominante nel prevedere questo tipo di fenomeni e nel cogliere la funzione sociale del capitale e la necessità di ripensare diverse scelte istituzionali riguardanti la mobilità iternazionale dei capitali.
Bellino, E., Riflessioni eretiche di un economista eterodosso su mobilità internazionale e funzione sociale del capitale, in Angelo Federico Arcelli E Francesco Timpan, A. F. A. E. F. T. (ed.), L’evoluzione del sistema valutario internazionale - Euro, dollaro, Yuan e valute digitali, Rubettino, Soveria Mannelli (Catanzaro) 2020: Atti della sedicesima "Lezione Mario Arcelli" 37- 44 [http://hdl.handle.net/10807/161150]
Riflessioni eretiche di un economista eterodosso su mobilità internazionale e funzione sociale del capitale
Bellino, Enrico
2020
Abstract
Nella teoria del commercio internazionale è sempre stato dato per scontato che fosse conveniente per ciascun paese aprirsi al commercio internazionale, anche nel caso in cui il paese fosse meno efficiente nella produzione di tutti i beni. David Ricardo, il primo economista a sostenere questo risultato, lo aveva ottenuto supponendo che il capitale non si muovesse liberamente tra le nazioni. La rimozione di questa ipotesi può cambiare significativamente la situazione: non è possibile escludere che, in certi casi, il capitale del un paese in assoluto meno efficiente tenda a spostarsi integralmente verso il paese più efficiente, lasciando "desertificare" l'attività produttiva del primo paese. Il saggio discute in maniera critica l'inadeguatezza della teoria dominante nel prevedere questo tipo di fenomeni e nel cogliere la funzione sociale del capitale e la necessità di ripensare diverse scelte istituzionali riguardanti la mobilità iternazionale dei capitali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.