La famiglia è il luogo del legame e dello scambio tra le generazioni ma il tema della trasmissione dell’eredità familiare è poco presente nella letteratura psicosociale. La trasmissione dell’eredità comprende il bagaglio genetico di ogni individuo ma anche il patrimonio materiale e simbolico, con il passaggio di nomi, racconti e tradizioni. Il trasmettere (etimologicamente, mandare da un luogo all’altro) ha a che fare con lo scambio tra una generazione e l’altra, mentre il tramandare (nel suo senso etimologico di dare in mano nel futuro) concerne la risignificazione di tale dinamica all’interno di una storia di legami. Tramandare consente quindi di andare al di là di uno scambio che si verifica nel qui ed ora del rapporto tra le generazioni. La trasmissione dell’eredità familiare è un processo che si dispiega lungo tutto l’arco dell’esistenza, nelle diverse transizioni evolutive, si articola in differenti forme, coinvolge più generazioni e si impernia attorno allo scambio intergenerazionale del patrimonio simbolico e materiale. Il carattere generativo di una generazione è legato al desiderio di trasmettere, il quale fornisce la possibilità di rilanciare in avanti ciò che si è ricevuto e dunque di rivitalizzare il legame familiare. E’ solo in un clima di speranza e fiducia che le generazioni possono avvertire il desiderio di rilanciare in modo generativo e vivificante l’eredità simbolica e materiale e il valore della storia familiare. La sfida si configura come necessità di connessione dell’eredità al sistema di valori che la guidano e agli affetti che la significano. Il rischio si annida nell’ambiguità dei passaggi intergenerazionali dell’eredità che hanno ampi spazi di imprevedibilità. Il risentimento come sentimento che alimenta il bisogno di vendetta tra le generazioni è una sorta d’approdo per chi si trova in mezzo alla tempesta del dolore familiare. Quando le generazioni sviluppano una fissazione rancorosa all’eredità familiare, o meglio, quando non riescono ad attribuirgli un nuovo senso che permetta di ri-conoscere, ridare valore ai legami, si ritrovano imprigionate nell’immobilismo mortifero del risentimento. Il passato dilaga nel presente e nel futuro. Le generazioni sono invischiate in un passato rispetto al quale hanno un conto aperto in termini di ciò che è stato dato e di come tali passaggi si sono attuati. Presente e futuro sono ipotecati allo scopo di cancellare il peso dell’iniqua distribuzione di beni che ha caratterizzato il passato. Il vissuto temporale delle famiglie che vivono il risentimento consiste in una continua ruminazione del rancore che poi può anche culminare in vere e proprie azioni vendicative, le quali riverberano i propri effetti nocivi lungo la catena intergenerazionale. Il risentimento dà luogo ad un movimento circolare e ripetitivo tra le generazioni. Metodologia. La ricerca di tipo qualitativo, si è posta l’obiettivo di delineare i principali criteri per comprendere come la cura dell’eredità familiare sia differentemente caratterizzata da risentimento o invece da perdono e riconciliazione. La presenza simultanea di più generazioni sulla scena familiare, costituisce il principale criterio di reclutamento del campione e risponde alla necessità di indagare la trasmissione dell’eredità in una prospettiva squisitamente familiare. Il campione della ricerca è composto da 5 famiglie intere, composte da almeno tre generazioni, per un totale di 28 soggetti. Con ogni famiglia sono state effettuate interviste semistrutturate individuali, diadiche e familiari, utilizzando anche strumenti non verbali (genogramma, stemma, valigia) per raccogliere elementi sul processo di trasmissione intergenerazionale e sulle modalità di spartizione dell’eredità familiare. Analisi dei risultati. L’analisi, attraverso griglie di lettura comparata dei diversi strumenti usati, ha mostrato come alcuni elementi siano indicativi da un lato, di una situazione di risentimento incistato e dunque di rischio per il legame tra le generazioni, dall’altro, di una situazione in cui il conflitto ha trovato uno spazio di elaborazione attraverso il perdono familiare che si è rivelato una risorsa cruciale per avviare un processo di riconciliazione familiare capace di riparare il dolore familiare e restituire fiducia e valore al legame intergenerazionale. Gli elementi che caratterizzano le due diverse forme di cura dell’eredità trovano espressione nel confronto tra i dati di due famiglie.

Binda, V. R., Bosetti, M., Quali risorse nella trasmissione dell'eredità familiare ? una ricerca qualitativa, in Galimberti, C., Scaratti, G. (ed.), Epistemologia della complessità nella ricerca psicologica, Vita e Pensiero, Milano 2010: 97- 128 [http://hdl.handle.net/10807/15851]

Quali risorse nella trasmissione dell'eredità familiare ? una ricerca qualitativa

Binda, Vilma Rita;Bosetti, Maria
2010

Abstract

La famiglia è il luogo del legame e dello scambio tra le generazioni ma il tema della trasmissione dell’eredità familiare è poco presente nella letteratura psicosociale. La trasmissione dell’eredità comprende il bagaglio genetico di ogni individuo ma anche il patrimonio materiale e simbolico, con il passaggio di nomi, racconti e tradizioni. Il trasmettere (etimologicamente, mandare da un luogo all’altro) ha a che fare con lo scambio tra una generazione e l’altra, mentre il tramandare (nel suo senso etimologico di dare in mano nel futuro) concerne la risignificazione di tale dinamica all’interno di una storia di legami. Tramandare consente quindi di andare al di là di uno scambio che si verifica nel qui ed ora del rapporto tra le generazioni. La trasmissione dell’eredità familiare è un processo che si dispiega lungo tutto l’arco dell’esistenza, nelle diverse transizioni evolutive, si articola in differenti forme, coinvolge più generazioni e si impernia attorno allo scambio intergenerazionale del patrimonio simbolico e materiale. Il carattere generativo di una generazione è legato al desiderio di trasmettere, il quale fornisce la possibilità di rilanciare in avanti ciò che si è ricevuto e dunque di rivitalizzare il legame familiare. E’ solo in un clima di speranza e fiducia che le generazioni possono avvertire il desiderio di rilanciare in modo generativo e vivificante l’eredità simbolica e materiale e il valore della storia familiare. La sfida si configura come necessità di connessione dell’eredità al sistema di valori che la guidano e agli affetti che la significano. Il rischio si annida nell’ambiguità dei passaggi intergenerazionali dell’eredità che hanno ampi spazi di imprevedibilità. Il risentimento come sentimento che alimenta il bisogno di vendetta tra le generazioni è una sorta d’approdo per chi si trova in mezzo alla tempesta del dolore familiare. Quando le generazioni sviluppano una fissazione rancorosa all’eredità familiare, o meglio, quando non riescono ad attribuirgli un nuovo senso che permetta di ri-conoscere, ridare valore ai legami, si ritrovano imprigionate nell’immobilismo mortifero del risentimento. Il passato dilaga nel presente e nel futuro. Le generazioni sono invischiate in un passato rispetto al quale hanno un conto aperto in termini di ciò che è stato dato e di come tali passaggi si sono attuati. Presente e futuro sono ipotecati allo scopo di cancellare il peso dell’iniqua distribuzione di beni che ha caratterizzato il passato. Il vissuto temporale delle famiglie che vivono il risentimento consiste in una continua ruminazione del rancore che poi può anche culminare in vere e proprie azioni vendicative, le quali riverberano i propri effetti nocivi lungo la catena intergenerazionale. Il risentimento dà luogo ad un movimento circolare e ripetitivo tra le generazioni. Metodologia. La ricerca di tipo qualitativo, si è posta l’obiettivo di delineare i principali criteri per comprendere come la cura dell’eredità familiare sia differentemente caratterizzata da risentimento o invece da perdono e riconciliazione. La presenza simultanea di più generazioni sulla scena familiare, costituisce il principale criterio di reclutamento del campione e risponde alla necessità di indagare la trasmissione dell’eredità in una prospettiva squisitamente familiare. Il campione della ricerca è composto da 5 famiglie intere, composte da almeno tre generazioni, per un totale di 28 soggetti. Con ogni famiglia sono state effettuate interviste semistrutturate individuali, diadiche e familiari, utilizzando anche strumenti non verbali (genogramma, stemma, valigia) per raccogliere elementi sul processo di trasmissione intergenerazionale e sulle modalità di spartizione dell’eredità familiare. Analisi dei risultati. L’analisi, attraverso griglie di lettura comparata dei diversi strumenti usati, ha mostrato come alcuni elementi siano indicativi da un lato, di una situazione di risentimento incistato e dunque di rischio per il legame tra le generazioni, dall’altro, di una situazione in cui il conflitto ha trovato uno spazio di elaborazione attraverso il perdono familiare che si è rivelato una risorsa cruciale per avviare un processo di riconciliazione familiare capace di riparare il dolore familiare e restituire fiducia e valore al legame intergenerazionale. Gli elementi che caratterizzano le due diverse forme di cura dell’eredità trovano espressione nel confronto tra i dati di due famiglie.
2010
Italiano
Epistemologia della complessità nella ricerca psicologica
978-88-363-1831-7
Binda, V. R., Bosetti, M., Quali risorse nella trasmissione dell'eredità familiare ? una ricerca qualitativa, in Galimberti, C., Scaratti, G. (ed.), Epistemologia della complessità nella ricerca psicologica, Vita e Pensiero, Milano 2010: 97- 128 [http://hdl.handle.net/10807/15851]
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