Lo scandalo del corpo potrebbe non essere un titolo adatto a un volume di scritti sul teatro. Tanto meno se il volume è pensato come un dono, forse più come una festa, per un amico. Eppure, a coloro che lo hanno immaginato è sembrato sintetizzare in modo pertinente l’eccentrica, ma coerente ricerca di Claudio Bernardi sul significato del teatro per l’uomo e sul ruolo del teatro entro la vita comunitaria degli uomini. Una ricerca, la sua, storico-antropologica in senso stretto che si è occupata non del teatro come spettacolo da guardare e di cui godere in quanto spettatori uniti da una modalità di fruizione estetica, ma del teatro da fare e al quale partecipare in quanto attori di relazioni comunitarie, religiose, sociali, politiche e via dicendo. Claudio ha dedicato la sua vita non solo professionale al “teatro arte del corpo”, o meglio dei corpi, che come fine non ha un bel prodotto, ma un uomo bello, buono e vero. Il centro del suo interesse è sempre stato l’insieme degli uomini, con i loro corpi in relazione e le dinamiche del desiderio che inevitabilmente si generano tra di essi, portando a rivalità e violenza e, poi, producendo sistemi e regole per consentire la vita comune. Perciò, il termine corpo usato nel titolo indica l’uomo, l’umanità.
Bino, C. M., Innocenti Malini, G. E., Peja, L. (eds.), Lo scandalo del corpo. Studi di un altro teatro per Claudio Bernardi, Vita e Pensiero, Milano 2019: 308 [http://hdl.handle.net/10807/155089]
Lo scandalo del corpo. Studi di un altro teatro per Claudio Bernardi
Bino, Carla Maria
Primo
;Innocenti Malini, Giulia Emma
Secondo
;Peja, Laura
Ultimo
2019
Abstract
Lo scandalo del corpo potrebbe non essere un titolo adatto a un volume di scritti sul teatro. Tanto meno se il volume è pensato come un dono, forse più come una festa, per un amico. Eppure, a coloro che lo hanno immaginato è sembrato sintetizzare in modo pertinente l’eccentrica, ma coerente ricerca di Claudio Bernardi sul significato del teatro per l’uomo e sul ruolo del teatro entro la vita comunitaria degli uomini. Una ricerca, la sua, storico-antropologica in senso stretto che si è occupata non del teatro come spettacolo da guardare e di cui godere in quanto spettatori uniti da una modalità di fruizione estetica, ma del teatro da fare e al quale partecipare in quanto attori di relazioni comunitarie, religiose, sociali, politiche e via dicendo. Claudio ha dedicato la sua vita non solo professionale al “teatro arte del corpo”, o meglio dei corpi, che come fine non ha un bel prodotto, ma un uomo bello, buono e vero. Il centro del suo interesse è sempre stato l’insieme degli uomini, con i loro corpi in relazione e le dinamiche del desiderio che inevitabilmente si generano tra di essi, portando a rivalità e violenza e, poi, producendo sistemi e regole per consentire la vita comune. Perciò, il termine corpo usato nel titolo indica l’uomo, l’umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.