A partire dal XV secolo la famiglia Poncini, in via di affermazione sul panorama cittadino di Bergamo grazie ai proventi dell'attività mercantile, avviò l'acquisto di appezzamenti di terra nella media pianura bergamasca, nei pressi della località Padergnone (Zanica), luogo che in seguito fu scelto da alcuni esponenti del casato per la costruzione di una dimora extraurbana e dell'azienda agricola annessa. A Girolamo di Simone Poncini spettò in particolare la trasformazione dell'antico castello lì esistente in "residenza dominicale", attraverso l'ammodernamento delle strutture e l'apertura di nuovi cantieri. L'articolo propone l'analisi di tre episodi della committenza di Girolamo, corrispondenti alla costruzione del nucleo abitativo con portico e loggia (1508), al rimaneggiamento della torre medievale (1510) e al rinnovamento della cappella castrense (post 1513). I cantieri inaugurati da Girolamo furono condotti a compimento dai suoi discendenti, come dimostra il caso della citata loggia, decorata ad affresco nella seconda metà del secolo. Ciò che resta oggi di quella campagna decorativa è uno strappo di affresco raffigurante una rara carta topografica del territorio bergamasco, conservato presso il Museo Diocesano di Bergamo, databile attorno agli anni settanta del Cinquecento e attribuita all'ambito di Cristoforo Sorte.

Mascheretti, L., «Nel loco suo de Patergnone». La residenza di Girolamo Poncini nel contado di Bergamo, in Mencaroni Zoppetti, M., Resmini, M. (ed.), Atti dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, Sestante Edizioni, Bergamo 2019: 82 1255- 1280 [http://hdl.handle.net/10807/153708]

«Nel loco suo de Patergnone». La residenza di Girolamo Poncini nel contado di Bergamo

Mascheretti, Lorenzo
2019

Abstract

A partire dal XV secolo la famiglia Poncini, in via di affermazione sul panorama cittadino di Bergamo grazie ai proventi dell'attività mercantile, avviò l'acquisto di appezzamenti di terra nella media pianura bergamasca, nei pressi della località Padergnone (Zanica), luogo che in seguito fu scelto da alcuni esponenti del casato per la costruzione di una dimora extraurbana e dell'azienda agricola annessa. A Girolamo di Simone Poncini spettò in particolare la trasformazione dell'antico castello lì esistente in "residenza dominicale", attraverso l'ammodernamento delle strutture e l'apertura di nuovi cantieri. L'articolo propone l'analisi di tre episodi della committenza di Girolamo, corrispondenti alla costruzione del nucleo abitativo con portico e loggia (1508), al rimaneggiamento della torre medievale (1510) e al rinnovamento della cappella castrense (post 1513). I cantieri inaugurati da Girolamo furono condotti a compimento dai suoi discendenti, come dimostra il caso della citata loggia, decorata ad affresco nella seconda metà del secolo. Ciò che resta oggi di quella campagna decorativa è uno strappo di affresco raffigurante una rara carta topografica del territorio bergamasco, conservato presso il Museo Diocesano di Bergamo, databile attorno agli anni settanta del Cinquecento e attribuita all'ambito di Cristoforo Sorte.
2019
Italiano
Atti dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo
978-88-6642-344-7
Sestante Edizioni
82
Mascheretti, L., «Nel loco suo de Patergnone». La residenza di Girolamo Poncini nel contado di Bergamo, in Mencaroni Zoppetti, M., Resmini, M. (ed.), Atti dell'Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, Sestante Edizioni, Bergamo 2019: 82 1255- 1280 [http://hdl.handle.net/10807/153708]
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