Il 23 maggio 1326 il cardinale Betrand du Poujet, legato di papa Giovanni XXII in Italia, incaricò due ecclesiastici di Vercelli, Francesco abate della canonica di S. Andrea e Palaino Avogadro preposito del capitolo della cattedrale, di compiere la visitatio nell’abbazia di S. Benigno di Fruttuaria. Il monastero – posto nel territorio della diocesi di Ivrea ma dipendente nullo medio dalla Chiesa romana - si trovava da qualche tempo in una fase di profonda crisi spirituale ed economica. I 34 provvedimenti presi dai due executores et visitatores furono comunicati all’abate Bernardo e ai monaci con una lettera scritta il 27 novembre 1326, che venne ricopiata poco dopo su quattro pergamene cucite insieme, le quali formano un rotolo lungo cm 150 circa.
Lucioni, A., Scritture su rotolo nell’archivio abbaziale di San Benigno di Fruttuaria. La visitatio ordinata dal legato cardinale Bertrand de Poujet (1326), in Doublier, E., Johrendt, J., Alberzoni, M. (ed.), Der Rotulus im Gebrauch. Einsatzmöglichkeiten - Gestaltungsvarianz - Deutungen, Bohlau, Köln 2020: 19 373- 388 [http://hdl.handle.net/10807/153338]
Scritture su rotolo nell’archivio abbaziale di San Benigno di Fruttuaria. La visitatio ordinata dal legato cardinale Bertrand de Poujet (1326)
Lucioni, Alfredo
2020
Abstract
Il 23 maggio 1326 il cardinale Betrand du Poujet, legato di papa Giovanni XXII in Italia, incaricò due ecclesiastici di Vercelli, Francesco abate della canonica di S. Andrea e Palaino Avogadro preposito del capitolo della cattedrale, di compiere la visitatio nell’abbazia di S. Benigno di Fruttuaria. Il monastero – posto nel territorio della diocesi di Ivrea ma dipendente nullo medio dalla Chiesa romana - si trovava da qualche tempo in una fase di profonda crisi spirituale ed economica. I 34 provvedimenti presi dai due executores et visitatores furono comunicati all’abate Bernardo e ai monaci con una lettera scritta il 27 novembre 1326, che venne ricopiata poco dopo su quattro pergamene cucite insieme, le quali formano un rotolo lungo cm 150 circa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.