il primo obiettivo di questo lavoro è più circoscritto anche se comunque impegnativo: provare a descrivere alcuni artefatti comunicativi – linguaggi, media e artefatti messaggio - provando a delineare i loro rapporti di interdipendenza. Il testo si propone di offrire un contributo a chi vuole affaccairsi nel vasto mondo degli artefatti: dalle parole, alle immagini, ai complessi e sinestesici messaggi creati da parole e immagini usate in maniera simultanea e sinergica, come nei sofisticati banner pubblicitari, nei fumetti ma anche nel disegno tracciato e poi commentato dal bambino ad un adulto. Un contributo ad entrare nel mondo degli artefatti narrativi, per osservare la loro struttura e la loro dimensione la complessa relazione tra narrazione e impatto emotivo. L’approccio è quello della psicologia della comunicazione e il riferimento alla mente inter-attiva intende descrivere la cornice teorica in cui è inserita l’analisi: un approccio integrato in cui viene considerato da un lato il rapporto embodied, incarnato, della mente nell’esperienza fisica. La mente va oltre la pelle perché l’esperienza fisica è non solo la pelle, ma l’intero mondo multimodale che il nostro sistema percettivo consente: suoni, immagini, gesti. Inoltre dall’altro, e più propriamente la mente interattiva si estende oltre la pelle agendo nella e sulla realtà attraverso la mediazione culturale propria della cognizione. L’azione dell’individuo, o meglio l’ inter-azione con oggetti e soggetti della realtà, diviene mediazione tra fisico e mentale proprio della cognizione, che organizza la realtà, e fornisce la possibilità di creare nuovi oggetti: linguaggi, canzoni, testi, storie, opere d’arte e infiniti mondi possibili. Il passaggio che la mente media è quello dalla complessità multimodale dell’esperienza percepita alla sinergia dei messaggi intermodali. In essi differenti segni vengono utilizzati per potenziare ed estendere i confini della significazione. Anche la più semplice ninna nanna che si canta per addormentare un bambino è fatta di parole e suoni, dotati di un ritmo e di musicalità, ma anche di poesia e assonanze, capaci di creare, divenendo azione sociale, una relazione più intensa, un prendersi cura, come una carezza.
Ciceri, M. R. (ed.), Mente interattiva. Linguaggi, Media e Competenze, Omega Edizioni, Torino 2005: 335 [http://hdl.handle.net/10807/14768]
Mente interattiva. Linguaggi, Media e Competenze
Ciceri, Maria Rita
2005
Abstract
il primo obiettivo di questo lavoro è più circoscritto anche se comunque impegnativo: provare a descrivere alcuni artefatti comunicativi – linguaggi, media e artefatti messaggio - provando a delineare i loro rapporti di interdipendenza. Il testo si propone di offrire un contributo a chi vuole affaccairsi nel vasto mondo degli artefatti: dalle parole, alle immagini, ai complessi e sinestesici messaggi creati da parole e immagini usate in maniera simultanea e sinergica, come nei sofisticati banner pubblicitari, nei fumetti ma anche nel disegno tracciato e poi commentato dal bambino ad un adulto. Un contributo ad entrare nel mondo degli artefatti narrativi, per osservare la loro struttura e la loro dimensione la complessa relazione tra narrazione e impatto emotivo. L’approccio è quello della psicologia della comunicazione e il riferimento alla mente inter-attiva intende descrivere la cornice teorica in cui è inserita l’analisi: un approccio integrato in cui viene considerato da un lato il rapporto embodied, incarnato, della mente nell’esperienza fisica. La mente va oltre la pelle perché l’esperienza fisica è non solo la pelle, ma l’intero mondo multimodale che il nostro sistema percettivo consente: suoni, immagini, gesti. Inoltre dall’altro, e più propriamente la mente interattiva si estende oltre la pelle agendo nella e sulla realtà attraverso la mediazione culturale propria della cognizione. L’azione dell’individuo, o meglio l’ inter-azione con oggetti e soggetti della realtà, diviene mediazione tra fisico e mentale proprio della cognizione, che organizza la realtà, e fornisce la possibilità di creare nuovi oggetti: linguaggi, canzoni, testi, storie, opere d’arte e infiniti mondi possibili. Il passaggio che la mente media è quello dalla complessità multimodale dell’esperienza percepita alla sinergia dei messaggi intermodali. In essi differenti segni vengono utilizzati per potenziare ed estendere i confini della significazione. Anche la più semplice ninna nanna che si canta per addormentare un bambino è fatta di parole e suoni, dotati di un ritmo e di musicalità, ma anche di poesia e assonanze, capaci di creare, divenendo azione sociale, una relazione più intensa, un prendersi cura, come una carezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.