Da anni il settore delle telecomunicazioni, con gli altri servizi di pubblica utilità, sta attraversando profondi mutamenti e, anche se molto è cambiato, l’assetto definitivo non è ancora stato raggiunto, anzi esistono tuttora posizioni contrastanti sui fattori che dovranno caratterizzare il settore al termine del processo. Nell’ultimo decennio la giustificazione economica e in particolare la compatibilità con i principi dell’ordinamento comunitario dei monopoli e dei diritti speciali che hanno caratterizzato l’organizzazione del settore dei servizi di pubblica utilità è sempre più stata messa in discussione e si è assistito ad una dialettica, talvolta aspra, tra i protagonisti di tale cambiamento. Da una parte abbiamo i titolari, o ex-titolari, dei diritti speciali o esclusivi e quanti in genere si oppongono all’estensione delle regole di mercato. Dall’altra vi sono i nuovi e i potenziali partecipanti al mercato e le autorità a tutela della concorrenza e di regolamentazione, che spingono verso l’applicazione di tali regole volte a consentire una reale e più veloce apertura dei mercati. Il settore delle telecomunicazioni (tlc) fornisce un interessante esempio di questa rivoluzione in atto. Quello che una volta era definito come il mercato stabile e non competitivo sia del servizio telefonico che dell’industria manifatturiera ad esso collegata è ora un settore sempre più concorrenziale. Questo processo, iniziato con la liberalizzazione del mercato dei terminali d’utente e, successivamente, dei servizi a valore aggiunto e della trasmissione dati, interessa oggi tutti i mercati. Decisivo e insostituibile in questa fase di liberalizzazione è stato il ruolo svolto dalle istituzioni comunitarie. Le politiche di liberalizzazione non hanno, però, sempre trovato un contesto di agevole applicazione a motivo delle resistenze alla piena apertura alla concorrenza di quei settori in cui tuttora esiste l’esigenza di garantire un insieme uniforme di prestazioni, a condizioni ragionevoli, a chiunque ne faccia domanda. Con difficoltà è passata l’idea che l’isolamento dal contesto concorrenziale non avrebbe fatto altro che ridurre gli incentivi all’innovazione e al miglioramento della qualità dei servizi offerti. Si è trattato pertanto di individuare delle soluzioni regolamentari per i settori nei quali permangono degli obblighi in termini di servizio pubblico. La liberalizzazione non ha implicato la completa abolizione del controllo pubblico, ma una sua trasformazione in termini di finalità che si propone, di soggetti che lo esercitano e di strumenti utilizzati.

Solimene, L., Santangelo, A., Il ruolo delle telecomunicazioni, in F. Chiaramonnte, M. C. (ed.), Lavorare in Lombardia. Mutamenti strutturali e nuovi obiettivi di sviluppo, Franco Angeli, Milano 2002: 131- 159 [http://hdl.handle.net/10807/147255]

Il ruolo delle telecomunicazioni

Solimene, Laura;
2002

Abstract

Da anni il settore delle telecomunicazioni, con gli altri servizi di pubblica utilità, sta attraversando profondi mutamenti e, anche se molto è cambiato, l’assetto definitivo non è ancora stato raggiunto, anzi esistono tuttora posizioni contrastanti sui fattori che dovranno caratterizzare il settore al termine del processo. Nell’ultimo decennio la giustificazione economica e in particolare la compatibilità con i principi dell’ordinamento comunitario dei monopoli e dei diritti speciali che hanno caratterizzato l’organizzazione del settore dei servizi di pubblica utilità è sempre più stata messa in discussione e si è assistito ad una dialettica, talvolta aspra, tra i protagonisti di tale cambiamento. Da una parte abbiamo i titolari, o ex-titolari, dei diritti speciali o esclusivi e quanti in genere si oppongono all’estensione delle regole di mercato. Dall’altra vi sono i nuovi e i potenziali partecipanti al mercato e le autorità a tutela della concorrenza e di regolamentazione, che spingono verso l’applicazione di tali regole volte a consentire una reale e più veloce apertura dei mercati. Il settore delle telecomunicazioni (tlc) fornisce un interessante esempio di questa rivoluzione in atto. Quello che una volta era definito come il mercato stabile e non competitivo sia del servizio telefonico che dell’industria manifatturiera ad esso collegata è ora un settore sempre più concorrenziale. Questo processo, iniziato con la liberalizzazione del mercato dei terminali d’utente e, successivamente, dei servizi a valore aggiunto e della trasmissione dati, interessa oggi tutti i mercati. Decisivo e insostituibile in questa fase di liberalizzazione è stato il ruolo svolto dalle istituzioni comunitarie. Le politiche di liberalizzazione non hanno, però, sempre trovato un contesto di agevole applicazione a motivo delle resistenze alla piena apertura alla concorrenza di quei settori in cui tuttora esiste l’esigenza di garantire un insieme uniforme di prestazioni, a condizioni ragionevoli, a chiunque ne faccia domanda. Con difficoltà è passata l’idea che l’isolamento dal contesto concorrenziale non avrebbe fatto altro che ridurre gli incentivi all’innovazione e al miglioramento della qualità dei servizi offerti. Si è trattato pertanto di individuare delle soluzioni regolamentari per i settori nei quali permangono degli obblighi in termini di servizio pubblico. La liberalizzazione non ha implicato la completa abolizione del controllo pubblico, ma una sua trasformazione in termini di finalità che si propone, di soggetti che lo esercitano e di strumenti utilizzati.
2002
Italiano
Lavorare in Lombardia. Mutamenti strutturali e nuovi obiettivi di sviluppo
978-8846440075
Franco Angeli
Solimene, L., Santangelo, A., Il ruolo delle telecomunicazioni, in F. Chiaramonnte, M. C. (ed.), Lavorare in Lombardia. Mutamenti strutturali e nuovi obiettivi di sviluppo, Franco Angeli, Milano 2002: 131- 159 [http://hdl.handle.net/10807/147255]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/147255
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact