L’articolo sviluppa una fotografia d’insieme della fiction televisiva italiana di oggi tratteggiandone l’evoluzione recente tanto sul terreno dell’offerta generalista che su quello dell’offerta pay. Invece di un’impostazione che assolutizzi il dato estetico e di ricercatezza formale delle produzioni – approccio che darebbe risalto alla serialità di nicchia delle reti a pagamento – gli autori preferiscono articolare il concetto di qualità adattandolo ai diversi versanti dell’offerta, tenendo cioè in prima considerazione che le esigenze di mercato dei canali Rai e Mediaset non sono sovrapponibili a quelle di Sky e di Netflix. Si tratta di proposte che parlano a pubblici diversi e che, per questo, devono adottare modelli di racconto e di tematizzazione diversi. Tenendo presenti le specificità dei due versanti, il pezzo può così evidenziare i rispettivi punti di forza – la capacità di presa trasversale dei personaggi della fiction Rai affinata nel genere della miniserie in due puntate e poi negli anni coltivato in formati più adatti all’esportazione; gli antieroi per target selezionati delle serie Sky – e punti di debolezza – la difficile contingenza della fiction Mediaset che ha pagato un’identità di rete sfavorevole al prodotto scripted, oltre che un’eccessiva attenzione alla dimensione del genere a discapito di quella del tema. L’articolo conclude descrivendo brevemente i termini della sfida all’internazionalizzazione della fiction italiana alla luce della rinnovata visibilità che questa ha appena conquistato sulla ribalta estera con importanti coproduzioni.
Fumagalli, A., Braga, P., Italian scripted television: generalist appeal and international market access, in Colombo, F. (ed.), Media and Communication in Italy:Historical and Theoretical Perspectives, Vita e Pensiero, Milano, Milano 2019: 113- 122 [http://hdl.handle.net/10807/146891]
Italian scripted television: generalist appeal and international market access
Fumagalli, Armando;Braga, Paolo
2019
Abstract
L’articolo sviluppa una fotografia d’insieme della fiction televisiva italiana di oggi tratteggiandone l’evoluzione recente tanto sul terreno dell’offerta generalista che su quello dell’offerta pay. Invece di un’impostazione che assolutizzi il dato estetico e di ricercatezza formale delle produzioni – approccio che darebbe risalto alla serialità di nicchia delle reti a pagamento – gli autori preferiscono articolare il concetto di qualità adattandolo ai diversi versanti dell’offerta, tenendo cioè in prima considerazione che le esigenze di mercato dei canali Rai e Mediaset non sono sovrapponibili a quelle di Sky e di Netflix. Si tratta di proposte che parlano a pubblici diversi e che, per questo, devono adottare modelli di racconto e di tematizzazione diversi. Tenendo presenti le specificità dei due versanti, il pezzo può così evidenziare i rispettivi punti di forza – la capacità di presa trasversale dei personaggi della fiction Rai affinata nel genere della miniserie in due puntate e poi negli anni coltivato in formati più adatti all’esportazione; gli antieroi per target selezionati delle serie Sky – e punti di debolezza – la difficile contingenza della fiction Mediaset che ha pagato un’identità di rete sfavorevole al prodotto scripted, oltre che un’eccessiva attenzione alla dimensione del genere a discapito di quella del tema. L’articolo conclude descrivendo brevemente i termini della sfida all’internazionalizzazione della fiction italiana alla luce della rinnovata visibilità che questa ha appena conquistato sulla ribalta estera con importanti coproduzioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.