Il presente contributo segue il percorso e l’evoluzione che ha caratterizzato il comparto delle telecomunicazioni italiane dal suo sorgere fino ai nostri giorni, mostrando i vantaggi che sono derivati dal passaggio da un assetto monopolistico, che ha connotato il settore per gran parte della sua storia, ad una realtà concorrenziale, che è andata affermandosi di recente e cioè nell’ultimo decennio del ‘900 e nei primi anni del nuovo secolo. Questo drastico cambiamento di rotta ha avuto effetti significativi in termini di diffusione del servizio e del suo arricchimento che, associati alla straordinaria trasformazione tecnologica, hanno mutato il volto del comparto, che rappresenta oggi, grazie al suo intrecciarsi con l’information technology, uno dei principali drivers del cambiamento in tutto il mondo, e quindi anche nel nostro paese. Nella prima parte si descrive il faticoso percorso culturale e normativo che, avviatosi nel 1994, è stato completato nei primi anni del nuovo secolo e che ha determinato la trasformazione radicale del settore delle telecomunicazioni e della sua governance. Tale passaggio è stato pilotato, tra mille difficoltà, dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), l’organismo indipendente che ha avuto e continua ad avere il compito di favorire l’apertura dei mercati e il libero gioco della concorrenza, attraverso l’applicazione delle rigorose normative comunitarie. La ricerca individua gli ostacoli che si sono incontrati in questo processo e le modalità attraverso le quali l’Agcom ha cercato di abbatterli. Infine, la ricerca analizza la struttura dell’offerta nel settore che, dopo la liberalizzazione, è profondamente mutata. Accanto ai 4 grandi (Telecom, Vodafone, la nuova realtà Wind Tre e Fastweb) operano nel settore molte aziende, di varia dimensione e su segmenti di attività molto variegati, il che conferma la vivacità imprenditoriale che esiste nel paese. Questa analisi conferma un elemento già noto, e cioè che esistono tre Italie, con le regioni del Nord che occupano una posizione di primo piano, le regioni del Centro che, soprattutto grazie al Lazio, occupano una posizione di tutto rispetto, ed una realtà delle regioni meridionali e insulari molto debole. Si tratta di un dato già noto, ma che trova un’ulteriore conferma anche in questo comparto.
Pontarollo, E., Solimene, L., Benedetta concorrenza. Dal monopolio alla liberalizzazione: lo sviluppo delle telecomunicazione e gli operatori del settore in Italia, Vita e Pensiero, Milano 2019: 220 [http://hdl.handle.net/10807/146780]
Benedetta concorrenza. Dal monopolio alla liberalizzazione: lo sviluppo delle telecomunicazione e gli operatori del settore in Italia
Pontarollo, Enzo;Solimene, Laura
2019
Abstract
Il presente contributo segue il percorso e l’evoluzione che ha caratterizzato il comparto delle telecomunicazioni italiane dal suo sorgere fino ai nostri giorni, mostrando i vantaggi che sono derivati dal passaggio da un assetto monopolistico, che ha connotato il settore per gran parte della sua storia, ad una realtà concorrenziale, che è andata affermandosi di recente e cioè nell’ultimo decennio del ‘900 e nei primi anni del nuovo secolo. Questo drastico cambiamento di rotta ha avuto effetti significativi in termini di diffusione del servizio e del suo arricchimento che, associati alla straordinaria trasformazione tecnologica, hanno mutato il volto del comparto, che rappresenta oggi, grazie al suo intrecciarsi con l’information technology, uno dei principali drivers del cambiamento in tutto il mondo, e quindi anche nel nostro paese. Nella prima parte si descrive il faticoso percorso culturale e normativo che, avviatosi nel 1994, è stato completato nei primi anni del nuovo secolo e che ha determinato la trasformazione radicale del settore delle telecomunicazioni e della sua governance. Tale passaggio è stato pilotato, tra mille difficoltà, dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), l’organismo indipendente che ha avuto e continua ad avere il compito di favorire l’apertura dei mercati e il libero gioco della concorrenza, attraverso l’applicazione delle rigorose normative comunitarie. La ricerca individua gli ostacoli che si sono incontrati in questo processo e le modalità attraverso le quali l’Agcom ha cercato di abbatterli. Infine, la ricerca analizza la struttura dell’offerta nel settore che, dopo la liberalizzazione, è profondamente mutata. Accanto ai 4 grandi (Telecom, Vodafone, la nuova realtà Wind Tre e Fastweb) operano nel settore molte aziende, di varia dimensione e su segmenti di attività molto variegati, il che conferma la vivacità imprenditoriale che esiste nel paese. Questa analisi conferma un elemento già noto, e cioè che esistono tre Italie, con le regioni del Nord che occupano una posizione di primo piano, le regioni del Centro che, soprattutto grazie al Lazio, occupano una posizione di tutto rispetto, ed una realtà delle regioni meridionali e insulari molto debole. Si tratta di un dato già noto, ma che trova un’ulteriore conferma anche in questo comparto.File | Dimensione | Formato | |
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