Nel contributo si prendono in considerazione alcune informazioni fornite dal Monumentum Ephesenum circa l’attività e la posizione giuridica dei pubblicani romani presenti ad Efeso e nelle altre stationes doganali asiatiche: tutto ciò, ovviamente, senza nessuna pretesa di generalizzazione. Non vi era, infatti, uniformità nei sistemi di esazione doganale nelle varie parti dell’impero. Il documento presenta soprattutto due ordini di protagonisti: infatti alcune clausole si riferiscono al cd. manceps, cioè colui che stipula il contratto di appalto per l'esazione delle imposte con i censori a Roma; molte clausole – soprattutto nel testo base – si riferiscono invece direttamente al publicanus preposto alla statio doganale e al suo procurator, i soggetti cioè che, in ciascuna stazione, marittima o terreste, della provincia d’Asia, erano preposti a tutte le complesse operazioni di esazione e comandavano la cd. familia publicanorum, cioè un gruppo di schiavi o liberi a cui erano affidate tutte le mansioni operative. Sono dunque questi ultimi i “migranti qualificati” (in questo caso da Roma alla provincia d’Asia) nella prospettiva delineata dagli organizzatori dei Seminari dell’Istituto di Storia antica dell’Università Cattolica di Milano.
Maganzani, L., Publicani romani in Asia nel Monumentum Ephesenum, in C. Bearzot, F. L. G. Z. (ed.), Migranti e lavoro qualificato nel mondo antico, Vita e Pensiero, MILANO -- ITA 2019: 129- 157 [http://hdl.handle.net/10807/146166]
Publicani romani in Asia nel Monumentum Ephesenum
Maganzani, Lauretta
2019
Abstract
Nel contributo si prendono in considerazione alcune informazioni fornite dal Monumentum Ephesenum circa l’attività e la posizione giuridica dei pubblicani romani presenti ad Efeso e nelle altre stationes doganali asiatiche: tutto ciò, ovviamente, senza nessuna pretesa di generalizzazione. Non vi era, infatti, uniformità nei sistemi di esazione doganale nelle varie parti dell’impero. Il documento presenta soprattutto due ordini di protagonisti: infatti alcune clausole si riferiscono al cd. manceps, cioè colui che stipula il contratto di appalto per l'esazione delle imposte con i censori a Roma; molte clausole – soprattutto nel testo base – si riferiscono invece direttamente al publicanus preposto alla statio doganale e al suo procurator, i soggetti cioè che, in ciascuna stazione, marittima o terreste, della provincia d’Asia, erano preposti a tutte le complesse operazioni di esazione e comandavano la cd. familia publicanorum, cioè un gruppo di schiavi o liberi a cui erano affidate tutte le mansioni operative. Sono dunque questi ultimi i “migranti qualificati” (in questo caso da Roma alla provincia d’Asia) nella prospettiva delineata dagli organizzatori dei Seminari dell’Istituto di Storia antica dell’Università Cattolica di Milano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.