Le nuove generazioni vivono circondate dalle nuove tecnologie e dalla realtà virtuale che le caratterizza. Questa tendenza, se pur positiva, sta contribuendo alla determinazione di una scarsa attitudine alla gestione delle relazioni interpersonali e sociali, dando sempre minore acquisizione della consapevolezza di se stessi. Il mancato utilizzo del proprio corpo, infatti, impedisce di sviluppare la padronanza di sé, delle percezioni e, non da ultimo, di sperimentare la soddisfazione che da esse deriva. Dal punto di vista educativo, vi possono essere degli strumenti didattici, psico-pedagogici efficaci per equilibrare questo divario. L’approccio alle discipline motorie e ludico-sportive meglio si presta a sostenere le nuove generazioni nel tortuoso percorso dell’acquisizione dell’autocoscienza e del rapporto con la realtà vera e tangibile che le circonda. L’arrampicata sportiva, in particolare, è una disciplina che ha in sé tutti questi elementi. Il gioco-sport arrampicata prima e l’arrampicata sportiva poi, infatti, non sono soltanto attività piacevoli che pongono l’individuo a contatto con l’ambiente che lo circonda, ma – cosa più importante – costringono l’individuo che le pratica a farne esperienza diretta. Tutto ciò favorisce lo sviluppo dell’equilibrio, inteso come la capacità di dosare forze, energie e concentrazione in funzione delle diverse situazioni, sperimentando il piacere del controllo del corpo, della mente e delle emozioni utili nella vita quotidiana.
Coco, D., Conoscenza e padronanza del proprio corpo, fiducia in sé e riuscita nel compito attraverso il gioco-sport arrampicata, in Casolo F., C. F., Mari G, M. G. (ed.), Pedagogia del movimento e della corporeità, Vita e Pensiero, Milano, Milano 2014: <<VITA E PENSIERO. UNIVERSITÀ>>, 2014 209- 224 [http://hdl.handle.net/10807/145829]
Conoscenza e padronanza del proprio corpo, fiducia in sé e riuscita nel compito attraverso il gioco-sport arrampicata
Coco, Daniele
Conceptualization
2014
Abstract
Le nuove generazioni vivono circondate dalle nuove tecnologie e dalla realtà virtuale che le caratterizza. Questa tendenza, se pur positiva, sta contribuendo alla determinazione di una scarsa attitudine alla gestione delle relazioni interpersonali e sociali, dando sempre minore acquisizione della consapevolezza di se stessi. Il mancato utilizzo del proprio corpo, infatti, impedisce di sviluppare la padronanza di sé, delle percezioni e, non da ultimo, di sperimentare la soddisfazione che da esse deriva. Dal punto di vista educativo, vi possono essere degli strumenti didattici, psico-pedagogici efficaci per equilibrare questo divario. L’approccio alle discipline motorie e ludico-sportive meglio si presta a sostenere le nuove generazioni nel tortuoso percorso dell’acquisizione dell’autocoscienza e del rapporto con la realtà vera e tangibile che le circonda. L’arrampicata sportiva, in particolare, è una disciplina che ha in sé tutti questi elementi. Il gioco-sport arrampicata prima e l’arrampicata sportiva poi, infatti, non sono soltanto attività piacevoli che pongono l’individuo a contatto con l’ambiente che lo circonda, ma – cosa più importante – costringono l’individuo che le pratica a farne esperienza diretta. Tutto ciò favorisce lo sviluppo dell’equilibrio, inteso come la capacità di dosare forze, energie e concentrazione in funzione delle diverse situazioni, sperimentando il piacere del controllo del corpo, della mente e delle emozioni utili nella vita quotidiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.