Nietzsche e la donna. Quando ci si imbatte in questo argomento non è mai semplice affrontarlo in modo filosofico, né uscirne indenni senza cadere nelle solite banalizzazioni. Tante sono infatti le vulgate che dipingono un Nietzsche con la frusta che accusa tutte le donne che incontra, oppure le infinite telenovele costruite attorno al suo rapporto con Lou Salomé, o ancora le diatribe famigliari con la madre e, soprattutto, con la sorella Elisabeth. I motivi di questo imbarazzo sono vari, ma quelli più evidenti sono probabilmente la mancanza di un’opera dedicata, interamente o in parte, alla tematica del femminile e il pathos da misogino con cui il filosofo stesso si affaccia per scrutare il mondo del femminile. In diversi frammenti si legge l’intento di Nietzsche di stilare un elenco di argomenti, quali donna, amore, sessualità, matrimonio, famiglia, figli, che sarebbero poi dovuti diventare parte integrante dei suoi scritti, oppure che rappresentavano i temi di nuove considerazioni inattuali, queste ultime tuttavia mai realizzate . Le idee sulla donna vengono esposte, come sua usanza, sottoforma di aforismi, che se da un lato limitano la continuità dell’argomentazione, dall’altro sono sempre espressione di snellezza, conferendo al discorso una freschezza e vivacità che, altrimenti, rischierebbe di perdere. A prescindere da questa oscillazione tra carenza di materiale e tensione aforistica, in Nietzsche l’elemento femminile non è assolutamente meno importante di altri. L’ampiezza cronologica dei testi in cui parla delle donne, adagiati lungo l’intero ventennio della sua attività, è per se stessa segno del ruolo essenziale che la questione del femminile assume nel suo pensiero. Numerosissimi frammenti, i quali mettono in evidenza che per lui questo non era affatto un tema secondario, tramutandosi spesso da mero oggetto d’indagine a modalità di pensiero che permeava il suo iter speculativo. Forse – mette in luce la Prezzo – la femminilità nietzscheana risiede proprio in ciò che irrita di più tutti coloro che prediligono una filosofia pura e assoluta, le categorie chiare e distinte, il principio di non-contraddizione e di individuazione. Sta, insomma, nel mettere sotto scacco e smentire continuamente l’idea stessa di razionalità occidentale. Anche se Nietzsche suggerisce di mantenere una distanza dal sesso femminile , questa sua ripugnanza è una lama a doppio taglio. Per un verso, infatti, rappresenta una netta presa di posizione contro le donne, spesso insultate senza mezzi termini. Ciò lo ha reso facilmente vittima delle accuse di misoginia. Certamente vi sono nell’opera di Nietzsche ripetuti attacchi di pessimo gusto contro le donne, ma questo non è di sicuro sufficiente per ridurre sbrigativamente un pensiero così complesso al solo capo d’imputazione della misoginia. Per un altro verso, però, tale tentativo di prendere le distanze da un mondo altro rispetto a quello maschile denota una debolezza di Nietzsche nei confronti della femmina, un rifuggire da una realtà che fa problema ed è fonte di contraddizione. La fuga dalla donna è sempre un modo di parlare di essa e, alla fine, di ritrovarsi addirittura suo debitore.

Scolari, P., Identità/alterità. Nietzsche e il mondo del femminile, Rassegna storiografica decennale (vol. III), Limina Mentis, Villasanta 2018: 191-203 [http://hdl.handle.net/10807/145691]

Identità/alterità. Nietzsche e il mondo del femminile

Scolari, Paolo
2018

Abstract

Nietzsche e la donna. Quando ci si imbatte in questo argomento non è mai semplice affrontarlo in modo filosofico, né uscirne indenni senza cadere nelle solite banalizzazioni. Tante sono infatti le vulgate che dipingono un Nietzsche con la frusta che accusa tutte le donne che incontra, oppure le infinite telenovele costruite attorno al suo rapporto con Lou Salomé, o ancora le diatribe famigliari con la madre e, soprattutto, con la sorella Elisabeth. I motivi di questo imbarazzo sono vari, ma quelli più evidenti sono probabilmente la mancanza di un’opera dedicata, interamente o in parte, alla tematica del femminile e il pathos da misogino con cui il filosofo stesso si affaccia per scrutare il mondo del femminile. In diversi frammenti si legge l’intento di Nietzsche di stilare un elenco di argomenti, quali donna, amore, sessualità, matrimonio, famiglia, figli, che sarebbero poi dovuti diventare parte integrante dei suoi scritti, oppure che rappresentavano i temi di nuove considerazioni inattuali, queste ultime tuttavia mai realizzate . Le idee sulla donna vengono esposte, come sua usanza, sottoforma di aforismi, che se da un lato limitano la continuità dell’argomentazione, dall’altro sono sempre espressione di snellezza, conferendo al discorso una freschezza e vivacità che, altrimenti, rischierebbe di perdere. A prescindere da questa oscillazione tra carenza di materiale e tensione aforistica, in Nietzsche l’elemento femminile non è assolutamente meno importante di altri. L’ampiezza cronologica dei testi in cui parla delle donne, adagiati lungo l’intero ventennio della sua attività, è per se stessa segno del ruolo essenziale che la questione del femminile assume nel suo pensiero. Numerosissimi frammenti, i quali mettono in evidenza che per lui questo non era affatto un tema secondario, tramutandosi spesso da mero oggetto d’indagine a modalità di pensiero che permeava il suo iter speculativo. Forse – mette in luce la Prezzo – la femminilità nietzscheana risiede proprio in ciò che irrita di più tutti coloro che prediligono una filosofia pura e assoluta, le categorie chiare e distinte, il principio di non-contraddizione e di individuazione. Sta, insomma, nel mettere sotto scacco e smentire continuamente l’idea stessa di razionalità occidentale. Anche se Nietzsche suggerisce di mantenere una distanza dal sesso femminile , questa sua ripugnanza è una lama a doppio taglio. Per un verso, infatti, rappresenta una netta presa di posizione contro le donne, spesso insultate senza mezzi termini. Ciò lo ha reso facilmente vittima delle accuse di misoginia. Certamente vi sono nell’opera di Nietzsche ripetuti attacchi di pessimo gusto contro le donne, ma questo non è di sicuro sufficiente per ridurre sbrigativamente un pensiero così complesso al solo capo d’imputazione della misoginia. Per un altro verso, però, tale tentativo di prendere le distanze da un mondo altro rispetto a quello maschile denota una debolezza di Nietzsche nei confronti della femmina, un rifuggire da una realtà che fa problema ed è fonte di contraddizione. La fuga dalla donna è sempre un modo di parlare di essa e, alla fine, di ritrovarsi addirittura suo debitore.
2018
Italiano
9788899433963
Limina Mentis
Scolari, P., Identità/alterità. Nietzsche e il mondo del femminile, Rassegna storiografica decennale (vol. III), Limina Mentis, Villasanta 2018: 191-203 [http://hdl.handle.net/10807/145691]
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