Il contributo presenta un ampio panorama delle tradizioni manoscritte dei classici latini, con particolare riferimento a Seneca, Quintiliano, Cicerone e l'Historia Augusta, in età longobarda e carolingia, con analisi di prima mano dei lettori e dei fruitori dei più antichi testimoni. Lo studio della fortuna di questi auctores nell'epoca successiva consente inoltre di ricostruire, attraverso indagini comparate, le vie di circolazione di alcuni classici nell'epoca di Paolo Diacono e subito dopo la conquista franca del regno dei longobardi. Si verifica così sul campo come la celebre dichiarazione di Giorgio Pasquali, "recentiores non deteriores", per la tradizione di alcuni classici possa avere ancora grande efficacia.
Petoletti, M., Le migrazioni dei testi classici nell’alto medioevo. Il ruolo dell’Italia settentrionale, Le migrazioni nell’alto medioevo, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 2019: 551-584 [http://hdl.handle.net/10807/138871]
Le migrazioni dei testi classici nell’alto medioevo. Il ruolo dell’Italia settentrionale
Petoletti, MarcoPrimo
2019
Abstract
Il contributo presenta un ampio panorama delle tradizioni manoscritte dei classici latini, con particolare riferimento a Seneca, Quintiliano, Cicerone e l'Historia Augusta, in età longobarda e carolingia, con analisi di prima mano dei lettori e dei fruitori dei più antichi testimoni. Lo studio della fortuna di questi auctores nell'epoca successiva consente inoltre di ricostruire, attraverso indagini comparate, le vie di circolazione di alcuni classici nell'epoca di Paolo Diacono e subito dopo la conquista franca del regno dei longobardi. Si verifica così sul campo come la celebre dichiarazione di Giorgio Pasquali, "recentiores non deteriores", per la tradizione di alcuni classici possa avere ancora grande efficacia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.