È possibile suddividere la produzione narrativa di Miguel de Unamuno in tre tappe fondamentali. L’estetica realista contraddistingue gli scritti giovanili, ancora influenzati dalle tendenze veriste che si diffondono in Europa a partire dalla metà del XIX secolo. La seconda è una tappa di transizione che segna il passaggio dall’entusiasmo giovanile alla maturità letteraria. Nella terza fase, dedicata al «desarrollo de acciones y pasiones humanas», l’autore presta la massima attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi. A questa suddivisione, si affianca l’ulteriore distinzione fra narrazione imitativa e concezione del romanzo come pura finzione. La «manera imitativa» è il modo in cui si produce nel lettore l’illusione che il contenuto del romanzo appartenga ad una dimensione reale. La narrativa «como pura ficción» è invece la tecnica mediante la quale l’autore smette di avere come unica preoccupazione la verosimiglianza del testo e comincia a sovrapporre i piani di realtà e finzione, come nel caso di Niebla. L’articolo approfondisce l’analisi del colloquio fra autore e personaggio nel capitolo XXXI del romanzo, cercando di focalizzare l’attenzione sul gioco di sovrapposizioni fra sogno e realtà. Il contrasto fra le due dimensioni, non solo in questo capitolo ma in gran parte della produzione letteraria unamuniana, è il fulcro attorno al quale prende forma e si costruisce l’intera esistenza umana.

Crippa, F., Realtà e finzione letteraria a confronto: riflessioni sul colloquio fra Miguel de Unamuno e Augusto Pérez in Niebla, in Liano, D. J. (ed.), Varia Hispanica, Vita e Pensiero, Milano 2007: <<Scienze linguistiche e letterature straniere - Contributi>>, 33- 45 [http://hdl.handle.net/10807/1360]

Realtà e finzione letteraria a confronto: riflessioni sul colloquio fra Miguel de Unamuno e Augusto Pérez in Niebla

Crippa, Francesca
2007

Abstract

È possibile suddividere la produzione narrativa di Miguel de Unamuno in tre tappe fondamentali. L’estetica realista contraddistingue gli scritti giovanili, ancora influenzati dalle tendenze veriste che si diffondono in Europa a partire dalla metà del XIX secolo. La seconda è una tappa di transizione che segna il passaggio dall’entusiasmo giovanile alla maturità letteraria. Nella terza fase, dedicata al «desarrollo de acciones y pasiones humanas», l’autore presta la massima attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi. A questa suddivisione, si affianca l’ulteriore distinzione fra narrazione imitativa e concezione del romanzo come pura finzione. La «manera imitativa» è il modo in cui si produce nel lettore l’illusione che il contenuto del romanzo appartenga ad una dimensione reale. La narrativa «como pura ficción» è invece la tecnica mediante la quale l’autore smette di avere come unica preoccupazione la verosimiglianza del testo e comincia a sovrapporre i piani di realtà e finzione, come nel caso di Niebla. L’articolo approfondisce l’analisi del colloquio fra autore e personaggio nel capitolo XXXI del romanzo, cercando di focalizzare l’attenzione sul gioco di sovrapposizioni fra sogno e realtà. Il contrasto fra le due dimensioni, non solo in questo capitolo ma in gran parte della produzione letteraria unamuniana, è il fulcro attorno al quale prende forma e si costruisce l’intera esistenza umana.
2007
Italiano
Varia Hispanica
978-88-343-1533-0
Crippa, F., Realtà e finzione letteraria a confronto: riflessioni sul colloquio fra Miguel de Unamuno e Augusto Pérez in Niebla, in Liano, D. J. (ed.), Varia Hispanica, Vita e Pensiero, Milano 2007: <<Scienze linguistiche e letterature straniere - Contributi>>, 33- 45 [http://hdl.handle.net/10807/1360]
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