The religious theme frequently occurs in XX-century lyric Italian poetry. Pascoli, Ungaretti, Rebora, Betocchi, Luzi, Caproni, among others, many are the poets on their way to seek after God. Nomads in the desert of life, they hunt for the refreshing oasis, pursue the mirage of a “Promised Land”, driven, just like Goethe’s Faust, by an irrepressible need for happiness and satisfaction. This is the century of conversions and apostasies, of a weak and uncertain faith which proves to be more a restless desire than an obvious possession. The poet, seismograph of the crisis of the age, gropes, is on guard, waits, invokes, provokes, swears, to somehow track down the “Deus absconditus”. His word - and not only in Caproni’s poems – is similar, in this sense, to an implacable “venatio Dei”.

La tematica religiosa affiora con insistenza nella produzione lirica italiana del Novecento. Da Pascoli a Ungaretti, da Rebora a Betocchi, da Luzi a Caproni, sono molti i poeti che si mettono in cammino, sulle tracce di Dio. Nomadi nel deserto della vita, essi vanno alla ricerca dell’oasi ristoratrice, inseguono il miraggio di una “terra promessa”, mossi, come già il Faust di Goethe, da un insopprimibile bisogno di felicità e di pienezza. Il Novecento è il secolo delle conversioni e delle apostasie, di una fede fragile e precaria, che si manifesta assai più in un desiderio inquieto che in un pacifico possesso. Il poeta, sismografo della crisi epocale in atto, procede a tentoni, vigila, attende, invoca, provoca, bestemmia, per stanare in qualche modo il “Deus absconditus”. La sua parola – e non solo nei versi di Caproni – somiglia, in questo senso, a un’implacabile “venatio Dei”.

Langella, G., Il nomade e il cielo: moti, ansie e domande della poesia novecentesca., in Langella, G. (ed.), La ricerca del fondamento. Letteratura e religione nella società secolarizzata., Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (Novara) 2011: 163- 177 [http://hdl.handle.net/10807/13532]

Il nomade e il cielo: moti, ansie e domande della poesia novecentesca.

Langella, Giuseppe
2011

Abstract

The religious theme frequently occurs in XX-century lyric Italian poetry. Pascoli, Ungaretti, Rebora, Betocchi, Luzi, Caproni, among others, many are the poets on their way to seek after God. Nomads in the desert of life, they hunt for the refreshing oasis, pursue the mirage of a “Promised Land”, driven, just like Goethe’s Faust, by an irrepressible need for happiness and satisfaction. This is the century of conversions and apostasies, of a weak and uncertain faith which proves to be more a restless desire than an obvious possession. The poet, seismograph of the crisis of the age, gropes, is on guard, waits, invokes, provokes, swears, to somehow track down the “Deus absconditus”. His word - and not only in Caproni’s poems – is similar, in this sense, to an implacable “venatio Dei”.
2011
Italiano
La ricerca del fondamento. Letteratura e religione nella società secolarizzata.
978-88-6644-010-9
Giuliano Ladolfi Editore
Langella, G., Il nomade e il cielo: moti, ansie e domande della poesia novecentesca., in Langella, G. (ed.), La ricerca del fondamento. Letteratura e religione nella società secolarizzata., Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (Novara) 2011: 163- 177 [http://hdl.handle.net/10807/13532]
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