Il contributo si concentra sulla figura dell’homo symbolicus quale figura dell’umano che sfonda la dimensione della rappresentazione: perlomeno di quella intesa come rimando ad altro da sé e dunque come sostituzione puramente strumentale di una cosa con un significato. L’homo symbolicus, che noi tutti siamo, è un uomo la cui esperienza è sempre simbolicamente istituita prima ancora che soggettivamente costituita. Il simbolo, a differenza del semplice segno, non è infatti a disposizione di una soggettività autonoma e irrelata e presuppone piuttosto una storia personale e collettiva nella quale si è inseriti in virtù del nostro essere animali corporei e linguistici, collocati in un tempo e in uno spazio. Il simbolico è insomma indisponibile al soggetto in quanto ne costituisce uno dei presupposti fondamentali: esso è lo spessore delle mediazioni (tra gli uomini e tra questi e la realtà) e l’apertura a un mondo comune sempre precedente. Prima di una rappresentazione puramente segnica e disponibile ve n’è dunque una simbolica e sostanzialmente indisponibile che sta alle sorgenti stesse della nostra soggettività e umanità.
Biancu, S., L'uomo e il simbolo, in Biancu, S., Cascetta, A., Marassi, M. (ed.), L' uomo e la rappresentazione : Fondazioni antropologiche della rappresentazione mediale e dal vivo, Vita e Pensiero, Milano 2012: <<Media Spettacolo e Processi Culturali. Ricerche>>, 189- 209 [http://hdl.handle.net/10807/13502]
L'uomo e il simbolo
Biancu, Stefano
2012
Abstract
Il contributo si concentra sulla figura dell’homo symbolicus quale figura dell’umano che sfonda la dimensione della rappresentazione: perlomeno di quella intesa come rimando ad altro da sé e dunque come sostituzione puramente strumentale di una cosa con un significato. L’homo symbolicus, che noi tutti siamo, è un uomo la cui esperienza è sempre simbolicamente istituita prima ancora che soggettivamente costituita. Il simbolo, a differenza del semplice segno, non è infatti a disposizione di una soggettività autonoma e irrelata e presuppone piuttosto una storia personale e collettiva nella quale si è inseriti in virtù del nostro essere animali corporei e linguistici, collocati in un tempo e in uno spazio. Il simbolico è insomma indisponibile al soggetto in quanto ne costituisce uno dei presupposti fondamentali: esso è lo spessore delle mediazioni (tra gli uomini e tra questi e la realtà) e l’apertura a un mondo comune sempre precedente. Prima di una rappresentazione puramente segnica e disponibile ve n’è dunque una simbolica e sostanzialmente indisponibile che sta alle sorgenti stesse della nostra soggettività e umanità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.