Nel contributo sono presentati i primi risultati di una ricerca in fieri sulla cultura figurativa pavese del secondo Trecento. In particolare sono ripercorse le vicende della campagne decorative del Castello di Pavia promosse da Galeazzo II e Gian Galeazzo Visconti sulla scorta della documentazione edita e inedita. Contestualmente è fornita una nuova proposta di lettura dei lacerti d'affresco ancora conservati nel maniero, soprattutto per quel che riguarda l'intervento nel 1365 del pittore bolognese Andrea de' Bartoli (artista di fiducia del cardinale Egidio Albornoz) e il cantiere supervisionato da Giovannino de Grassi. Nel testo, inoltre, sono presi in considerazione ulteriori testimonianze pavesi dell'attività del noto pittore tardogotico, realizzate con la collaborazione del fratello Porrino: gli affreschi della cappella de Rossi in San Francesco. Infine, sono fornite linee guida interpretative della trasformazione urbanistica dell'importante centro della produzione lombarda operata dai Visconti, che rimodellano la città, correggendo l'impianto medievale radiocentrico, e costruiscono una serie di palazzi satellite nell'area prossima al Castello, tra i quali ha particolare importanza la domus magna di Bianca di Savoia.
Cairati, C., I Visconti e la decorazione delle domus pavesi al tramonto del Gotico. Prime ricognizioni, in Mulas, P. (ed.), Laboratorio. Attualità delle ricerche sulla storia dell'arte a Pavia e in Certosa, Scalpendi Editore, MILANO -- ITA 2019: <<ACTA STUDIORUM>>, 97- 121 [http://hdl.handle.net/10807/131541]
I Visconti e la decorazione delle domus pavesi al tramonto del Gotico. Prime ricognizioni
Cairati, Carlo
2019
Abstract
Nel contributo sono presentati i primi risultati di una ricerca in fieri sulla cultura figurativa pavese del secondo Trecento. In particolare sono ripercorse le vicende della campagne decorative del Castello di Pavia promosse da Galeazzo II e Gian Galeazzo Visconti sulla scorta della documentazione edita e inedita. Contestualmente è fornita una nuova proposta di lettura dei lacerti d'affresco ancora conservati nel maniero, soprattutto per quel che riguarda l'intervento nel 1365 del pittore bolognese Andrea de' Bartoli (artista di fiducia del cardinale Egidio Albornoz) e il cantiere supervisionato da Giovannino de Grassi. Nel testo, inoltre, sono presi in considerazione ulteriori testimonianze pavesi dell'attività del noto pittore tardogotico, realizzate con la collaborazione del fratello Porrino: gli affreschi della cappella de Rossi in San Francesco. Infine, sono fornite linee guida interpretative della trasformazione urbanistica dell'importante centro della produzione lombarda operata dai Visconti, che rimodellano la città, correggendo l'impianto medievale radiocentrico, e costruiscono una serie di palazzi satellite nell'area prossima al Castello, tra i quali ha particolare importanza la domus magna di Bianca di Savoia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.