L’idea del libro nasce dalla consapevolezza che il passaggio culturale che si sta vivendo, segnato dal protagonismo della tecnologia e dal trionfo dei dati, necessiti che si ritorni sul costrutto per comprenderne i significati corretti e più attuali e prospettare le conseguenze che esso comporta in relazione al modo di pensare l’agire didattico. La difficoltà nasce dalla complessità dell’oggetto di studio. Essa richiede una strategia di analisi che, nel libro, si è scelto di organizzare su due versanti. Il primo versante è quello della multidisciplinarità. I diversi capitoli, così, rispondono ad altrettante messe-in-quadro della tecnologia, ciascuna con il suo problema-chiave: epistemologica (la conoscenza), semiotica (i linguaggi), antropologica (i comportamenti e i valori), ergonomica (le forme), pedagogica (l’educazione), didattica (la mediazione), metodologica (la ricerca). Il secondo versante è quello della semplessità. È semplessa una strategia che riduce la complessità senza banalizzarla. Nel libro, questa strategia prende corpo nell’individuazione di alcuni concetti-chiave che vengono utilizzati trasversalmente ai diversi capitoli come descrittori dell’analisi che si vuole condurre. Essi sono: l’aggregatore e il frammento; il sistema corpo-mente-cervello; la realtà, i dati e lo schermo; il frattale; l’ibridazione. Il risultato è una mappa più che un discorso lineare. Una sorta di piattaforma programmatica da consegnare allo studioso e al formatore. In essa si troveranno più indizi e ipotesi di piste di lavoro che non soluzioni. Un libro-problema, insomma, nel senso etimologico del gettare-avanti per discutere e attivare la logica della scoperta.

Rivoltella, P. C., Rossi, P. G., Il corpo e la macchina. Tecnologia, cultura, educazione, Scholè, Brescia 2019: 181 [http://hdl.handle.net/10807/131391]

Il corpo e la macchina. Tecnologia, cultura, educazione

Rivoltella, Pier Cesare
Co-primo
;
Rossi, Pier Giuseppe
Co-primo
2019

Abstract

L’idea del libro nasce dalla consapevolezza che il passaggio culturale che si sta vivendo, segnato dal protagonismo della tecnologia e dal trionfo dei dati, necessiti che si ritorni sul costrutto per comprenderne i significati corretti e più attuali e prospettare le conseguenze che esso comporta in relazione al modo di pensare l’agire didattico. La difficoltà nasce dalla complessità dell’oggetto di studio. Essa richiede una strategia di analisi che, nel libro, si è scelto di organizzare su due versanti. Il primo versante è quello della multidisciplinarità. I diversi capitoli, così, rispondono ad altrettante messe-in-quadro della tecnologia, ciascuna con il suo problema-chiave: epistemologica (la conoscenza), semiotica (i linguaggi), antropologica (i comportamenti e i valori), ergonomica (le forme), pedagogica (l’educazione), didattica (la mediazione), metodologica (la ricerca). Il secondo versante è quello della semplessità. È semplessa una strategia che riduce la complessità senza banalizzarla. Nel libro, questa strategia prende corpo nell’individuazione di alcuni concetti-chiave che vengono utilizzati trasversalmente ai diversi capitoli come descrittori dell’analisi che si vuole condurre. Essi sono: l’aggregatore e il frammento; il sistema corpo-mente-cervello; la realtà, i dati e lo schermo; il frattale; l’ibridazione. Il risultato è una mappa più che un discorso lineare. Una sorta di piattaforma programmatica da consegnare allo studioso e al formatore. In essa si troveranno più indizi e ipotesi di piste di lavoro che non soluzioni. Un libro-problema, insomma, nel senso etimologico del gettare-avanti per discutere e attivare la logica della scoperta.
2019
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Scholè
Rivoltella, P. C., Rossi, P. G., Il corpo e la macchina. Tecnologia, cultura, educazione, Scholè, Brescia 2019: 181 [http://hdl.handle.net/10807/131391]
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