Le nuove forme di conflitto diffuso sollecitano strategie innovative di risposta sul piano politico e interrogano la cooperazione quale sistema di intervento adeguato alle nuove sfide. Premessa. Una breve premessa, che contestualizza quanto sopra, sottolinea come la globalizzazione – di cui si parla quotidianamente – sia ancora un processo incompiuto e incompreso, che si tenta di contenere nei paradigmi interpretativi del passato senza fare il salto concettuale che comporta un cambiamento di per sé radicale. Si potrebbe aggiungere che forse questo salto “non si è voluto fare”, nella speranza di mantenere le forme di “ordine precedente”, corrispondenti a consolidati modelli cognitivi. Per questo la globalizzazione si spiega, in genere, come “complessità”, dovuta all’intensificarsi delle relazioni tra una rete sempre più fitta di nodi, e come “omologazione”, diffusione di uniformità che garantisce relazioni lineari tra i nodi. In entrambi i casi, si interpreta la globalizzazione con paradigmi del “pre globale”, sognando la restaurazione, cioè la normalizzazione e il ritorno, e non il cambio di un paradigma di comprensione del mondo.

Lombardi, M., Lucini, B., Cooperazione e Cultural Diplomacy: resilienza e cultural focal points , 2019, URL: http://www.itstime.it/w/cooperazione-e-cultural-diplomacy-resilienza-e-cultural-focal-points-by-marco-lombardi-e-barbara-lucini/ [http://hdl.handle.net/10807/130569]

Cooperazione e Cultural Diplomacy: resilienza e cultural focal points

Lombardi, Marco
;
Lucini, Barbara
2019

Abstract

Le nuove forme di conflitto diffuso sollecitano strategie innovative di risposta sul piano politico e interrogano la cooperazione quale sistema di intervento adeguato alle nuove sfide. Premessa. Una breve premessa, che contestualizza quanto sopra, sottolinea come la globalizzazione – di cui si parla quotidianamente – sia ancora un processo incompiuto e incompreso, che si tenta di contenere nei paradigmi interpretativi del passato senza fare il salto concettuale che comporta un cambiamento di per sé radicale. Si potrebbe aggiungere che forse questo salto “non si è voluto fare”, nella speranza di mantenere le forme di “ordine precedente”, corrispondenti a consolidati modelli cognitivi. Per questo la globalizzazione si spiega, in genere, come “complessità”, dovuta all’intensificarsi delle relazioni tra una rete sempre più fitta di nodi, e come “omologazione”, diffusione di uniformità che garantisce relazioni lineari tra i nodi. In entrambi i casi, si interpreta la globalizzazione con paradigmi del “pre globale”, sognando la restaurazione, cioè la normalizzazione e il ritorno, e non il cambio di un paradigma di comprensione del mondo.
2019
Italiano
Lombardi, M., Lucini, B., Cooperazione e Cultural Diplomacy: resilienza e cultural focal points , 2019, URL: http://www.itstime.it/w/cooperazione-e-cultural-diplomacy-resilienza-e-cultural-focal-points-by-marco-lombardi-e-barbara-lucini/ [http://hdl.handle.net/10807/130569]
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