In Eckhart, data l’identità tra la conoscenza vera in atto e la manifestazione dell’essere del principio, occorre anche chiedersi quale sia la sua con- dizione di possibilità. Qui si può scorgere una dinamica nuova, che per Eckhart risulta decisiva: l’identità dell’essere in atto del principio si manifesta nella generazione. In tal senso la manifestazione è il fondamento dell’atto con cui il Padre genera il Figlio. Di conseguenza, egli propone come fondamento della verità la manifestazione del principio che genera il conoscente. In questo senso è chiaro che la verità non è solo il predicato di una res. La verità è invece il segno di una trasformazione che avviene all’interno all’esperienza: «“Ecco, io faccio nuove tutte le cose”; e soggiunse: “Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci”. La verità appartiene così a una dimensione intensiva, modale, dell’esperienza, poiché esprime le variazioni del rapporto derivato del conoscente con il conosciuto e del rapporto originario del Padre con il Figlio. La verità assume pertanto una connotazione espressiva e rivelativa più che rappresentativa.
Marassi, M., Meister Eckhart e la verità come manifestazione del principio, in L. Bianchi, O. G. C. P. (ed.), Edizioni, traduzioni e tradizioni filosofiche (secoli XII-XVI). Studi per Pietro B. Rossi, Aracne editrice, Roma 2018: 573- 583. 10.4399/978882551663014 [http://hdl.handle.net/10807/128750]
Meister Eckhart e la verità come manifestazione del principio
Marassi, Massimo
2018
Abstract
In Eckhart, data l’identità tra la conoscenza vera in atto e la manifestazione dell’essere del principio, occorre anche chiedersi quale sia la sua con- dizione di possibilità. Qui si può scorgere una dinamica nuova, che per Eckhart risulta decisiva: l’identità dell’essere in atto del principio si manifesta nella generazione. In tal senso la manifestazione è il fondamento dell’atto con cui il Padre genera il Figlio. Di conseguenza, egli propone come fondamento della verità la manifestazione del principio che genera il conoscente. In questo senso è chiaro che la verità non è solo il predicato di una res. La verità è invece il segno di una trasformazione che avviene all’interno all’esperienza: «“Ecco, io faccio nuove tutte le cose”; e soggiunse: “Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci”. La verità appartiene così a una dimensione intensiva, modale, dell’esperienza, poiché esprime le variazioni del rapporto derivato del conoscente con il conosciuto e del rapporto originario del Padre con il Figlio. La verità assume pertanto una connotazione espressiva e rivelativa più che rappresentativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.