Il rapporto tra cinema e propaganda fascista è stato trattato ampiamente negli studi sul cinema italiano. Esso concerne, in primo luogo, il grado di "fascistizzazione" della produzione filmica del Ventennio, poiché a uno sparuto gruppo di film di evidente propaganda corrisponde una maggiore quantità di prodotti che non si riferiscono al governo fascista, se non indirettamente, dipingendo un'Italia progressista e moderna. Questo però non è senza contraddizione, dal momento che molti film veicolano mode e atteggiamenti che, almeno in via teorica, il fascismo avversa. Il saggio intende concentrare la propria attenzione su alcuni generi - il coloniale, la commedia e lo storico - e su alcuni film rappresentativi, per delineare i temi e le strategie narrative più frequenti, ma anche per evidenziare come il regime abbia conciliato modelli ossimorici da veicolare al proprio pubblico.
Piredda, M. F., L'arma più forte: cinema, ideologia e propaganda, in Claudio Bernard, C. B., Elena Moscon, E. M. (ed.), Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia- I media alla sfida della modernità (1900-1944). Volume 1, Vita e Pensiero, Milano 2018: 154- 159 [http://hdl.handle.net/10807/127094]
L'arma più forte: cinema, ideologia e propaganda
Piredda, Maria FrancescaPrimo
2018
Abstract
Il rapporto tra cinema e propaganda fascista è stato trattato ampiamente negli studi sul cinema italiano. Esso concerne, in primo luogo, il grado di "fascistizzazione" della produzione filmica del Ventennio, poiché a uno sparuto gruppo di film di evidente propaganda corrisponde una maggiore quantità di prodotti che non si riferiscono al governo fascista, se non indirettamente, dipingendo un'Italia progressista e moderna. Questo però non è senza contraddizione, dal momento che molti film veicolano mode e atteggiamenti che, almeno in via teorica, il fascismo avversa. Il saggio intende concentrare la propria attenzione su alcuni generi - il coloniale, la commedia e lo storico - e su alcuni film rappresentativi, per delineare i temi e le strategie narrative più frequenti, ma anche per evidenziare come il regime abbia conciliato modelli ossimorici da veicolare al proprio pubblico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.